Da “Sacrilege” a “Mosquito“, il nuovo album degli Yeah Yeah Yeahs piano piano esce fuori con videoclip e singoli dall’inconfondibile identità del trio newyorkese. A metà strada tra il rock e il punk la band di Karen O è tornata dopo un periodo di pausa e un po’ di esperienze in materia di colonne sonore cinematografiche, e con l’album “Mosquito” ha cercato di ridare vita alla vecchia identità graffiante e cattiva che aveva permesso loro di ritagliarsi uno spazio importante nella discografia internazionale. Il nuovo singolo è omonimo del disco fresco d’uscita, e nel video, come del resto ci suggerisce il titolo, viene dato spazio ad una lezione di scienza.
Se per lezione s’intende la vita poco frenetica e molto breve di una zanzara, tre minuti ci aiutano a capire un piccolo miracolo o disagio della scienza, e il brano scandisce in maniera perfetta l’atto del cibarsi di una zanzara succhia sangue. L’immagine della zanzara che si ciba di sangue sulla mano di un bambino, la cui attenzione viene rapita da cibo e videogiochi, è davvero straordinaria, o quantomeno dipende dai punti di vista. A tempo di musica, e fino all’esaurirsi delle sue forze la zanzara preleva dalla mano del malcapitato il succo ematico, per poi trasformarsi con il crescendo melodico del brano in un insetto dai colori dell’arcobaleno, fino a morire schiacciata.
L’epilogo è dunque la triste sorte della zanzara, che per tutta la durata del video non fa altro che riempire i suoi serbatoi del sangue del bambino. La zanzara gode di tutte le antipatie del mondo, il suo ronzio, la sua funzione e la reazione alla sua puntura non fanno altro che collocarla nel reparto degli insetti più fastidiosi del mondo, in aggiunta alla pericolosa sua funzione di veicolare malattie. Insomma, interpretare il video come un fastidio o come una trasmissione di buona musica? Gli Yeah Yeah Yeahs di Karen O probabilmente avranno voluto inviare un messaggio, o più semplicemente avranno voluto rappresentare nel più semplice dei modi il nome di un singolo e di un album che più di “Mosquito” non può esprimere. Guidate dall’anidride carbonica le zanzare si dirigono verso la vittima, ma probabilmente la zanzara del video si sarà fatta guidare dall’inconfondibile graffio vocale di Karen O. Video ipnotizzante ed interessante che per un attimo ci rende partecipi del luculliano pranzo di una povera zanzara.