Conclusa con la seconda serata in Arena la grande manifestazione italiana che premia la musica migliore, restano nel cuore e nella mente di quanti vi hanno partecipato, grandi emozioni e la gioia di aver visto insieme tanti big italiani che nell’abbraccio del pubblico hanno ricevuto i riconoscimenti per il proprio lavoro nel mondo dell’arte musicale. Bando allo stress delle gare, ciò che ha trionfato è stato un clima disteso e festoso di un grande party che ha saputo raccogliere su di un solo palco le grandi voci della tradizione italiana e gli outsider dell’underground sotto il comune denominatore dello spessore artistico.
Così, prima volta ai Wind Music Awards, scalda platea e gradinate nel crepuscolo veronese il gruppo dei Subsonica con i suoni elettronici del loro ultimo disco “Eden”, premiato con il disco d’oro. Dopo di loro torna per la seconda serata Biagio Antonaci che come la precedente serata offre al pubblico un’esibizione piena di grinta degna di un concerto di due ore. E continua a ringraziare tutti. Anche quando Rosaria Renna di Rds gli porge la statuetta dei WMA: “Ringrazio anche la radio perché è uno strumento importantissimo per veicolare la musica“. Dalla corsia centrale della platea un “Signora Incrostata“ fa sobbalzare il pubblico all’arrivo di un esilarante Giorgio Panariello che ritrova la sua compagna di viaggio con la quale innesca subito e spontaneamente uno scambio di battute che fanno venire le lacrime agli occhi alla stessa conduttrice che si siede per terra stringendosi la pancia dalle risate. “Ma che ci faccio io qui?” Chiede il toscano. “Forse che c’ho il fisico meglio di Biagio? O che c’ho meno calorie di Zucchero?“ Prosegue: “Bhe, se volete posso cantare…” E si esibisce nelle sue caricature di personaggi famosi cantando “Piccolo grande amore” o “Triangolo”e trovandosi in patria nordica intona beffardo “C’è un grande prato verde” proponendo di creare nella città di Verona il Ministero dell’Amore. Premiato dalla presentatrice e dal sovraintendente alla Fondazione Arena Girondini riceve il “Verona Award”. La presenza di Francesco De Gregori conferisce un ulteriore tocco di classe alla rassegna. Per lui una sola canzone, “Bambini venite parvulos”. Ai primi accordi, una scelta strana questa di uno dei fuori classe della musica italiana che si ascolta sempre con immenso piacere. Incontrada al termine gli chiede la motivazione e lui risponde “Questa canzone ha una ventina d’anni. Da allora le cose non sono molto cambiate e purtroppo ha ancora molto senso”. Il suo cantare disilluso di due decenni fa “Legalizzare la mafia sarà la regola del 2000” forse più che provocatorio è stato profetico. Con lui, nella festa dei Wind Music Awards, si apre una sorta di spartiacque, una specie di magica parentesi che sospende il tempo portando sul palco Zenato Zero e Gino Paoli. Il cantautore romano accompagnato dall’orchestra regala all’Arena dei Wind e a tutti gli italiani una meravigliosa “Buon Compleanno”. Lo premia l’amico Gino Paoli al quale confessa: “A 16 anni ero aggrappato ad un jukebox e ascoltavo a consunzione Sapore di Sale”. Lo invita al piano forte e gli esprime il desiderio di fare con lui un duetto che Paoli ha fatto con molti altri artisti, “Senza fine“. Magico regalo ai WMA. Poi Zero gli dice che a sua volta deve premiare Gino Paoli; ma rivolgendosi all’amico genovese dice “te lo devi de guadagnà”. Con questa amichevole complicità, dal vivo al pianoforte, fanno commuovere con una strepitosa versione di “Senza fine” per la quale si meritano lunghi applausi e una emozionante standing ovation degli spettatori ai quali Paoli sottolinea “Zero, come me, sa che la musica serve a donare”. Momenti come questi la musica popolare fa sentire a tutti la sua forza ed il suo valore. Per Mario Biondi che arriva dopo di loro non è facile mantenere alto il livello degli animi ma con una voce come la sua l’ardua prova viene superata a pieni voti, prima da solo poi accompagnato da Anna Tatangelo. Contagiato da sempre dalla passione per la musica lirici e sicuramente da questo momento di altissimo livello artistico, Francesco Renga si esibisce con grande incisività con “L’immensità”, tratta dall’ album “Orchestra e Voce”. Altri applausi convinti ed entusiasti per il trio Il Volo dei giovanissimi che con il bel canto sono arrivati nella top ten americana. Il pubblico li ha salutati con tiepidezza, ma fin dalla prima parte del loro brano si sentiva salire l’entusiasmo e alla fine il loro talento ha convinto tutti. Ovviamente anche i Modà, fenomeno pop che fonde erotismo e romanticismo, hanno dato una forte iniezione di adrenalina, cantando prima da soli e poi nel duetto atteso con Emma. In scena trionfa Alessandra Amoroso che fa dilatare sensibilmente in tempo. Intensa e potente con “Dove sono i colori”, “Tornerà” e “Ancora”. E poi non si può dimenticare Annalisa, un’altra recente promessa portata alla ribalta dal talent di Maria De Filippi, premiata a sua volta ieri sera. Si esibiscono uno dietro l’altro come perle infilate in una collana Claudio Baglioni, I Pooh, i belgi Hooverphonic e Malika Ayane. E’ passata l’1 di notte e l’Arena è ancora in fermento per le premiazioni di Max Pezzali, Simona Molinari, Erica Mou e Povia. La festa della musica dei Wind Music Award è riuscita. Gli appuntamenti ora sono sul Italia 1 il 7, 14 e 21 giugno.