Il “Voce, chitarra e piede tour” di Alex Britti a Padova

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Alex Britti - Gran Teatro Geox | © Mimmo Lamacchia

Venerdì 21 Marzo il Gran Teatro Geox ha ospitato il tour di Alex Britti, una serata ricca di emozioni organizzata dalla Zed per quella che è stata la tappa a Padova del “Voce, chitarra e piede tour“. Alex Britti si è presentato al pubblico con quello che è il suo biglietto da visita: “Gelido”.

Sono un chitarrista prima di tutto” dice il cantante “ancor prima di essere cantautore, suonavo la chitarra, per questo non la tengo appesa al collo come fosse bigiotteria, come altri fanno“. E proprio la chitarra è la protagonista della serata: acustica, elettrica, classica, a 12 corde e chi più ne ha più ne metta. Presenti anche le percussioni e il campionatore per registrare suoni e composizioni realizzate e improvvisate al momento, proprio per sfruttare la tecnologia, come dice lo stesso Britti, per “far arrivare al pubblico suoni nuovi e travolgenti”.

Un concerto intimo, un live che ha saputo intrattenere con la sua vasta scaletta che spaziava dalle sue celebri  hit fino ai nuovi brani del suo ultimo lavoro “Bene così”, un album interamente prodotto dall’artista , forse il più importante e amato dallo stesso Britti.  Un disco così immediato nella scrittura, intriso di piccole cose quotidiane,  raccontato e cantato durante tutta la serata.

Il suo essere un chitarrista fuori dal comune e la sua passione per la chitarra,  spiega Alex Britti , lo deve a due artisti italiani: Edoardo Bennato e soprattutto a Stefano Rosso, un chitarrista romano che andava ad ascoltare assiduamente in un locale di Trastevere.  Nell’ album “Bene così” infatti, è presente il brano “Gli occhi dei bambini” un inedito di Stefano Rosso, che Britti ha voluto cantare omaggiandolo.

  Molto apprezzati gli assoli alla chitarra, in particolare il brano ” Settemila caffè”  presentato nel 2003 a Sanremo, che come spiegato dal cantante, in quell’occasione ha dovuto ridurre notevolmente la durata dell’esecuzione, mentre ai concerti, quasi come rivalsa personale, lo presenta in versione integrale della durata di dieci minuti circa. Chiede quasi scusa al pubblico scherzando,  per dover sopportare così a lungo, ma non demorde mai dell’eseguirlo.

Non sono mancati i brani che hanno maggiormente coinvolto il pubblico, spingendo ad una partecipazione canora sulle note di  “Una su un milione, Lo zingaro felice, Quello che voglio,  Oggi sono io, La vasca”.

Alex Britti con la magia della sua chitarra è riuscito a far uscire la vera origine della sua musica, raccontando che tutto quello che è suono, come l’acqua e la pioggia, sono per lui grande fonte di ispirazione. Ha raccontato di essersi seduto spesso lungo il  Tevere ascoltando il suo scorrere, accostandolo nella sua fantasia alle acque del Missisippi, origine di molti generi musicali come il blues e il jazz.

Un concerto che ha confermato di sicuro la crescita artistica di Alex Britti, che senza mai abbandonare la sua veste di cantautore, spazia con semplicità disarmante tra invenzioni elettroniche e improvvisazioni acustiche di matrice Blues , Jazz e Rock.

Generi, questi apparentemente di nicchia o di non di facile ascolto per il pubblico, ma lui riesce a far apprezzare, grazie anche alla sua capacità di raccontarli  in modo semplice è chiaro, suonando con la grinta e la passione di sempre.

Dopo due ore di musica, il live si chiude con il cantante che saluta e ringrazia tutti, sulle note del brano “Solo una volta“, con il pubblico che applaude e lascia il teatro soddisfatto e con la voglia di far musica e far festa.

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