Problemi in vista par Vasco Rossi e “L’altra metà del cielo“, il balletto classico basato sulle musiche delle sue canzoni più celebri. Il debutto è previsto per il prossimo 31 Marzo al Teatro La Scala di Milano, ma recenti sviluppi rischiano di compromettere la messa in scena della prima. Anzi, c’è il serio rischio che tutto debba essere rimandato ad un’altra data, ancora da destinarsi. Al momento non ci sono ancora conferme né smentite a riguardo, nessuno si è pronunciato, certo è che più punti sono da prendere in considerazione da un punto di vista organizzativo.
Veniamo al nodo centrale della questione. Dobbiamo innanzitutto specificare che Vasco Rossi non ha niente a che vedere con la vicenda e che anche lui rischia di essere una delle tante vittime di situazioni analoghe, con la sola differenza che il suo nome fa molto più scalpore.
Per il giorno del 31 Marzo la rappresentanza sindacale della CGIL del teatro ha, infatti, indetto uno sciopero per protestare contro le riforme che il governo Monti sta discutendo ed approvando in questo periodo (un provvedimento su tutti l’ormai tristemente famigerato articolo 18) e come atto dimostrativo in risposta alla lettera scritta dal direttore generale Di Freda riguardo gli infortuni sul lavoro.
Se i tecnici, gli attrezzisti e tutte le altre figure, che fanno letteralmente vivere il teatro e le rappresentazioni che vi si mettono in scena, decidessero di aderire allo sciopero, lo spettacolo ideato e scritto da Vasco Rossi non potrebbe andare in scena. Ecco, quindi, che la prima de “L’altra metà del cielo” potrebbe essere messa a rischio.
E pensare che appena un paio di giorni fa vi avevamo parlato di come il rocker di Zocca avesse postato pieno di entusiasmo un’anteprima “rubata” di “Albachiara” nella versione con orchestra, adattata per l’occasione dal Maestro Celso Valli.
Tale entusiasmo potrebbe andare scemando nel corso dei prossimi giorni. Un giorno attesissimo, quello del debutto, che Vasco Rossi ha sognato fin da bambino e a cui ora si potrebbe trovare costretto a rinunciare.