Il mondo cambia, la storia passa, il clima subisce variazioni spaventose e l’uomo ne metabolizza le conseguenze (spesso dannose). Ci vorrebbe qualcuno con la voglia di gridare al rispetto per la natura e per tutto ciò che ci consente di vivere in salute, magari sotto forma di una canzone… meglio più canzoni, per trasmettere meglio il messaggio.
Detto, fatto. Il cantautore siciliano Ugo Mazzei ha deciso di dedicare il suo disco “Adieu Shangri-La” al mondo della natura e del cambiamento globale: da ambientalista e socio di Legambiente ha deciso di lanciare un sasso nel mare dell’indifferenza sulle tematiche climatiche globali con questo suo lavoro per l’etichetta Musica&Teste by Interbeat e distribuito dalla EGEA Distribution in forma di doppio CD, il primo solo voce e piano e il secondo invece con lo stesso brano finito e pronto per il mercato discografico.
“Fatemi respirare“, il brano d’apertura del disco, denuncia la mancanza di educazione da parte delle istituzioni mondiali al diritto all’aria pulita, mentre il secondo brano, “Sexy road“, parla dell’America, ma di un’America diversa dal solito, cantata con nostalgia, quasi con una rabbia pacata. In “C’era” si parla del dramma di un naufragio di una petroliera e della storia di due passeggeri della nave, quasi con fare da De Gregori.
Nel brano “Canzone per Chico” viene ricordata la figura di Chico Mendes, il sindacalista che si batté per fermare il disboscamento della foresta amazzonica, “il polmone del mondo” pagando con la propria vita la sua lotta, mentre in “Oh Susanna” il ritmo western inquadra bene una canzone che parla di donne, di viaggi, di ranch e di notti americane.
Il disco ha momenti di ironia come “Armageddon” dove un uomo e una donna si trovano soli sull’atollo di Bikini il giorno dell’esperimento nucleare e decidono di vivere gli ultimi momenti di vita in modo intenso e passionale prima di ritornare polvere, ma anche momenti di amore come “Oggi”, una dolce ninna nanna in memoria di una donna, dedicata ad una donna, ed è come una favola eterna, quella magia che solo una voce e una chitarra sanno creare. Con “Stracci inutili” c’è voglia di abbandonare le vesti ormai logore e le maschere della vita quotidiana per vivere finalmente appieno senza limiti, senza bugie, senza dolore.
Con “Cerchio di fuoco” si torna al discorso dell’ambientalismo, con la speranza che ci sia una terra lontana che non sia sfiorata da una centrale che fuma, speranza che sembra morire “in una notte cattiva”. L’ultima canzone è quella che dà Il titolo del disco, “Adieu Shangri-La”, un luogo ideale, una pura utopia che però per il cantante diventa speranza tangibile che le cose cambino davvero, mutando l’ ipotetico “addio” in un arrivederci alla Terra e alla natura.
Il disco di Mazzei è un disco difficile da ascoltare, come lo sono tutti i dischi che trattano un tema specifico, in questo caso l’ambientalismo e la coscienza ecologica della popolazione mondiale. La via strumentale scelta per parlare di questo argomento è il cantautorato dal sapore folk e country in stile americano, via a volte efficace altre volte meno. Alcuni episodi del disco sono molto riusciti, come “Oggi” e “Adieu Shangri-La” e sono molto piacevoli da ascoltare, altri potrebbero risultare un po’ più pesanti, vista anche la tematica affrontata. Ma noi accettiamo la sfida e premiamo il coraggio di Mazzei, sia sulla scelta del tema che sulla scelta del doppio CD, molto originale e secondo noi azzeccata.
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