U2:ll racconto della vincitrice del contest dell’U2 360 Tour

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Rossella, la vincitrice del nostro contest “MelodicaMente regala  gli U2”, ha scritto per noi la sua esperienza vissuta al concerto degli U2 per la prima data dell’U2 360 Tour a Milano.

9 Luglio, ore 10:30, sull’aereo di ritorno ad Edimburgo..dopo il concertone degli U2. Nella mia mente conservo tanti flash della seconda data del 360° tour degli U2 a San Siro ..tante le emozioni, le sensazioni che è difficile contenere e gestire come file “ricordi”..perchè ancora trasmettono forti vibrazioni. Difficile ripercorrere lucidamente ogni istante della serata che per me andava oltre l’evento in sè..ma cercherò brevemente di ricalcare i momenti più importanti.

Grazie melodicamente per questo regalo!!!!…So let’s start con U2 a San Siro by RossellaJ

Partenza alle 12:00 del 7/7 da Edimburgo con gli occhi colmi di gioia che neanche fanno caso al solito cielo tristemente grigio della città. Arrivo a Bologna alle 16:45 e salto sul primo treno in direzione Milano..viva l’alta velocità che mi ha permesso di essere a Milano alle 19:30!

Milano stazione centrale..io e la mia amica ci muoviamo di corsa verso San Siro..sono davvero ad un passo dal “Vertigo”. Arrivati allo stadio, “guidate” dalla marea di gente..mentre facciamo la fila per entrare..ecco che ascolto la bellissima “Chasing cars” degli Snow patrol..gran bel gruppo..ma siamo ancora fuori purtroppoL. Controllo dei biglietti Ok..e via…di corsa verso il terzo anello settore verde…la salita è dura..si gira e rigira con lo sguardo che aspetta con ansia di pogiarsi sul ”the claw”…e come su una terrazza con vista sull’oceano..ecco sopraggiungere lo stupore nel trovarsi davanti a questo grande fiore di cactus (come Bono stesso lo ha definito) e alle migliaia di persone: che spettacolo! Mentre ci sistemiamo gli Snow Patrol cantano “You’re all I have”..l’atmosfera comincia a farsi elettrizzante..manca poco ormai…tutti siamo in attesa dei nostri 4 alieni..”Bono è puntuale” -dice una ragazza accanto a me- “alle 21:00 vedrai cominceranno”..e invece..alle 21 c’è ancora una calma apparente..c’è un “silenzio musicale” interrotto solo dai nostri cori impazienti di accogliere Bono, The Edge, Adam and Larry.

Ma ecco che alle 21:10 compare Larry sul palco..e subito dopo The Edge e Adam..e dulcis in fundo lui..Bono!Si parte..sulle ali del rock and del sound…con i primi 4 pezzi tutti del nuovo album: Breathe, No line on the horizon, Get on your boots, Magnificent. Intorno a me sono davvero in pochi ad essere in piedi.. e ho la sensazione che la gente (ai piani alti) non si lascia coinvolgere, forse a causa del fatto che l’acustica (purtroppo L) non era delle migliori (sarei curiosa di sapere se era solo un problema nel nostro settore)..ma ecco che Bono rompe il ghiaccio..comincia a dialogare con il pubblico “Sono tempi duri, senza lavoro. Noi non possiamo risolverli ma possiamo darvi la più bella notte della vostra vita: quando il futuro è incerto, è più prezioso. Il cuore è un fiore che nasce nella roccia”..e parte Beautiful day. Non ci poteva essere canzone più azzeccata….e penso che nessuno delle 77.000 persone volesse let it get away. Con Beautiful day si comincia a ripercorrere (al contrario) la storia di una delle rock band (per me DELLA rock band) di spessore.

The Edge parte con le prime note di I still haven’t found what I am looking for..momento magico..da brivido..cominciamo a cantare..77.000 voci che coordinate perfettamente tra di loro riescono a produrre un unico e potente canto..tanto potente che Bono si ferma e ci lascia cantare tutta la prima strofa..canzone perfetta.. per qualunque età…perchè si è continuamente alla ricerca di qualcosa nella vita..qualcosa a cui spesso non sappiamo dare un nome o una forma..ma filosofia a parte noi sappiamo cosa cerchiamo in questo momento..stare qui e ritrovare Bono & co! A chiusura della canzone ecco che parte Stand by me..ragazzi un delirio ..sopraggiunge la voglia di prendere il volo e avvolgerli in un forte abbraccio..che potenza musicale! Subito dopo arriva il tributo a Michael Jackson con la bellissima ballata soul Angel of Harlem (grande Larry con il bongo!!!!!!!) dopo la quale Bono fa un bel richiamo a Man in the mirror, giocando, come spesso fa, con The Edge..che “animale da palcoscenico”..e qui arriva una bella sorpresa..per noi ma soprattutto per sua figlia Eve..che sale sul palco accanto al papà..e riceve come regalo per il suo 18° compleanno 77.000 auguri!!!Bel momento..ed è stato davvero fantastico che lui abbia voluto condividerlo con noi!!..Il papà le fà un regalo di tutto rispetto Party girl..perla dei 20enni U2.. e dei tempi di Under A Blood Red Sky. Si procede con un altro pezzo tranquillo e piacevole, In a little while..e subito dopo Bono & co. ci fanno fare un volo in Africa..con la bella Unknown caller..impossibile non cantarla (ci hanno messo anche i sottotitoli J)…ma gli animi sono diventati un pò troppo cheti…ed ecco che arriva The unforgettable fire pezzo graffiante e cool che avvolge i 4 in una maglia luminosa composta da tanti esagoni…effetto psichedelico..fantastico!E visto che si gioca con le luci..e gli effetti ottici..la bella carica di City of blinding lights..ci sta veramente bene! Avranno anche 50 anni..ma, come Bono stesso dice anzi canta, “Time won’t take the boy out of this man”e infatti sono una forza che ci travolge instancabilmente.. e chi si ferma più..”Ready to leave the ground” con Vertigo…e poi ancora si balla con una versione davvero particolare di I’ll Go Crazy (Remix)”..con una performance di Adam favolosa ..sembra di essere tornati ai tempi di POP. Dopo questo momento di delirio, The Edge comincia ad accennare a Sunday bloody Sunday …senza darci neanche il tempo di toccare il pavimento l’onda sonora ormai ci ha investiti..e ci facciamo trasportare da questo travolgente denucia contro ogni violenza e ogni guerra…e come sempre Larry è un fenomeno alla batteria..e con un’energia che si fa sempre più forte cantiamo con i 4 di Dublino che noi possiamo combattere una sola guerra…quella In the name of love..dove solo l’amore è l’unica forza motrice. Con questo pezzo (preceduto dal videomessaggio del vescovo sudafricano Desmond Tutu che invita alla pace) si tocca davvero il cielo..e a proposito di cielo Bono intona MLK..una breve ma struggente poesia per Martin Luther King. Le emozioni non finiscono qui..ecco partire Walk on che oggi più che mai è un messaggio di denuncia della sconcertante situazione di Aung San Suu Kyi..”Tonight we sing for her” – dice Bono – e quando compare il suo volto sullo schermo, insieme al corteo di alcuni ragazzi che indossano la sua maschera, ecco che parte un’applauso fragoroso, quasi a dire “Noi siamo con te..e speriamo tu possa tornare ad essere..a singing bird in an open cage”. Ancora presi dalla commozione..the Edge ci sorprende con l’intro di Where The Streets Have No Name: il delirio!Non ci stancheremo mai di ascoltare questa canzone….e puntuale ti arriva un brivido che ti invade dappertutto al riff inconfondibile della chitarra di The Edge..come non ci stancheremo di un altro capolavoro, che ogni qualvolta i 4 di Dublino ci regalano, fanno sussultare il cuore dall’emozione and make it break…mi riferisco a One! La canzone è preceduta da un appello molto schietto e senza mezzi termini di Bono al nostro Premier..riporto le testuali parole: “It is well known that I have had some differences with your prime minister over promises that were made and not kept to the world’s poor. Italians have given so many gifts to the world… modern physics.. the renaissance.. the piano… the gift of song… from Puccini to Luciano Pavarotti to Jovanotti. In the next few days, at the G8, your leader will decide where he stands on the gift of life for people far beyond your shores. If you think he should do what he promised for the poorest and most vunerable in Africa, you need to let him know because he is not Increasing aid as he said he would. He is slashing it. Do you think he should do what he promised? He still can. Tomorrow. Thursday. Friday. We’ll be waiting to see if he does. I write songs… Berlusconi gets to write history… it’s not too late for his chapter to end with dignity… I want to dedicate this song for him… it’s called ONE.” Ti assicuro Bono che fanno molto di più le tue canzoni..che tante chiacchiere dei politici..che guarda dove ci stanno portanto..ma ritorniamo al concerto..e ahimè siamo alla fine..i 4 ragazzi di Dublino ritornano sul palco, Bono fa il cambio d’abito ..e indossa una giacca adornata di led rossi..ci regalano Ultraviolet (e come se ce l’avete illuminata la strada questa sera!!). Non poteva mancare With Or Without You..canzone che non ci stancheremo mai di cantare..e nella cui esplosione finale di “oh oh oh oh” ognuno di noi vuole dire GRAZIE MILLE agli U2..a tutte le emozioni che ci hanno fatto e continuano a farci vivere con le loro canzoni, il nostro è un urlo che ci libera da “quelle strane forze” che ci costringono con le mani legate, dalle sofferenze del cuore e dell’anima che non ci fanno sorridere..ma è anche una preghiera..rivolta ai 4 amici.. di continuare con la loro musica..a regalarci emozioni… motore della nostra anima… e ad accompagnare i momenti della nostra vita..quelli belli..e quelli più tristi. Chiude il concerto la bella e struggente Moment of Surrender..che onestamente mi lascia un pò di amaro in bocca..perchè avrei voluto un finale allegro..un “Arrivederci” carico di energia..di Elevation..o di Who is gonna ride your wild horses e invece ci hanno davvero salutato con questa canzone.

Senza mezzi termini e troppi giri di parole, ogni volta che gli U2 ritornano sulla scena, lasciano sempre il segno. Gli U2 dell’era “No line in the horizon” mostrano al di qua del parco l’essenza del loro essere grandi: la freschezza di 4 ragazzi che sembrano avere ancora tanto da dire, il coraggio di sperimentare, l’energia che travolge anche il più timido e diffidente, la voglia di non smettere di raccontare e di denunciare e, soprattutto di combattere per i propri diritti..in nome dell’amore.

I 4 ragazzi di Dublino, ognuno con la propria personalità e identità, trovano spazio, creatività e massima espressione nel gruppo…negli U2, gruppo che si preserva intatto alle varie mode…io li vedo come un albero secolare..che il tempo non sembra segnare, ma solo rafforzarne la bellezza e la maestosità, mettendone sempre di più in risalto le varie componenti sinergicamente connesse. Il fusto sostiene grazie all’acqua delle radici e ai nutrimenti dalle foglie, sorrette, a loro volta dai rami e dal fusto.

Bono, The Edge, Adam e Larry non vedo l’ora che torniate da queste parti J

Grazie melodicamente e grazie U2 per aver reso questo brevissimo ma intenso rientro in Patria unforgettale.

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