Nei giorni scorsi abbiamo già avuto modo di poter parlare del Traffic Festival, che si tiene a Torino proprio in questi giorni dal 7 luglio fino al 10 luglio. Dopo l’esibizione, davvero emozionante, di Francesco De Gregori che ha duettato con Le Luci della Centrale Elettrica e Cristina Donà, l’8 luglio è stato il momento di Edoardo Bennato e Il Teatro degli Orrori.
I duetti sono parte fondamentale di quest’edizione del Traffic che, anche musicalmente, sta cercando di vivere un miscuglio di suoni realizzati proprio mediante l’unione di mondi musicali diversi; dopo i primi duetti iniziali, che abbiamo già avuto modo di menzionare, la seconda data della kermesse torinese ha visto Edoardo Bennato duettare con Il Teatro degli Orrori e a parlarne è stato proprio il leader della band Pierpaolo Capovilla che nell’ambiente alternativo italiano è visto come una figura di massimo rispetto, in quanto con le formazioni da lui create ha saputo donare una visione molto intima e particolare dello spaccato societario italiano.
Pierpaolo Capovilla ha poi precisato che, contrariamente a quanto detto un noto giornale musicale, Il Teatro degli Orrori non hanno alcuna intenzione di sciogliersi e questa data dal vivo è una dimostrazione. La notizia era scaturita anche dal fatto che il cantante veneto si starebbe al momento concentrando molto sul progetto degli One Dimensional Man, nato già nel 2006, ma accantonato negli ultimi anni per focalizzarsi sulla sua seconda band. Il leader de Il Teatro degli Orrori ha confessato, inoltre, di aver provato e riprovato i brani dell’esibizione in un paesino fuori Padova. Al Traffic Festival, durante la serata, Il Teatro degli Orrori hanno suonato le canzoni di tutto il primo disco “Dell’impero delle tenebre” che nel 2007 colpì l’attenzione dei critici per la cura dei testi quasi maniacale e per le colte citazioni letterarie. Lo slogan di Capovilla è appunto quello di “narrare la società in cui viviamo” e la band sembra riuscirci perfettamente.
Proprio ieri sera invece, in una cornice molto bagnata di Piazza San Carlo, sotto un acquazzone, si dovevano esibire i PFM e i Verdena ma, la costante pioggia, ha impedito alle due formazioni molto attese di esibirsi: annullate, dunque, le performance dei PFM e Verdena; ad aprire le danze, però, sono stati i torinesi Stearica che hanno avuto buone recensioni all’estero ma sono ancora pressoché sconosciuti in madre patria. Con un pubblico ancora molto latitante, il gruppo piemontese ha prodotto un’esibizione cosiddetta di “nicchia” ma giudicata davvero buona dagli addetti ai lavori.
Recentemente Roberta Sammarelli, presenza femminile della band bergamasca dei Verdena, ha detto che le date dal vivo sono la linfa vitale della formazione che adora esibirsi nei concerti davanti al pubblico. Questo desiderio di mutare le canzoni e fargli vivere una nuova entità proprio in simbiosi con i fan, si nota fin dalle prime note e i concerti della band si stanno rivelando davvero interessanti.
Roberta ha anche parlato della difficoltà di non esibirsi per quattro anni, motivando la scelta dal fatto che i Verdena volevano presentarsi sulla scena con nuovi brani da proporre e soprattutto un disco che fosse finito al momento del tour. Roberta ha fatto un particolare ringraziamento al sud, dicendo che le date migliori al momento sono state realizzate proprio in luoghi facenti parte della parte meridionale d’Italia.
Infine, Roberta ha lanciato una piccola provocazione riguardo all’Inno di Mameli, dicendo che lei, personalmente, l’avrebbe stravolto in chiave hard rock, se avesse avuto l’incarico di riarrangiare il famoso inno italiano.
I Verdena e i PFM non si erano mai conosciuti dal vivo prima della data del Traffic Festival anche se la storia della Premiata Forneria Marconi parla da sola e ovviamente anche i Verdena hanno ricevuto un’influenza dalla band nata negli anni settanta. E’ stato davvero un peccato non poter assistere all’esibizione delle due band che generazionalmente molto distanti ma musicalmente entusiasmanti avrebbero prodotto un duetto certamente all’altezza del festival. Solo la PFM ha fatto in tempo a suonare qualche pezzo ma ha dovuto poi cedere al maltempo e alla pioggia insistente che ha provocato la caduta di alcuni alberi, danneggiamenti a tetti ed alcuni smottamenti.