The Offspring: “Days go by”. La recensione

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The Offspring - "Days go by" - Artwork

C’era una volta un gruppo musicale americano che suonava punk rock e che era nato nella cittadina di Garden Grove, in California, nel lontano 1984. Una band che ha contribuito a rileggere il punk rock in chiave moderna e che era considerata tra i maggiori esponenti dell’hardcore melodico. Una band che si faceva chiamare The Offspring.

Questa band, dopo 28 anni di onorata carriera, ha mandato alle stampe un nuovo disco, il nono della sua carriera, dal titolo “Days go by“, come il singolo che è in rotazione nelle radio e nelle tv musicali.

Il disco comincia con la più che discreta “The future is now” che fa capire quanto il gruppo si sia evoluto nel corso del tempo, abbracciando anche l’alternative rock e un certo tipo di post-grunge. La seconda traccia, “Secrets from the underground“, oltre un ritornello carino, non ha molto altro, ma è una traccia molto veloce che credo sarà molto suonata nei concerti.

Nel terzo singolo, “Days go by“, non solo ho avvertito un certo deja-vu musicale ma ho sgranato anche tanto di occhi a pensare che stavo ascoltando gli Offspring: cioè, il gruppo con cui pogavo da giovanissimo che mi suona una traccia alla Nickelback… con tutto il rispetto per i Nickelback, ma non è proprio quello che mi aspettavo di sentire.

daysgoby cover
The Offspring - "Days go by" - Artwork

Con “Turning into you” la band di Brian Holland e soci dimostra di sapere suonare anche cose fuori dal suo normale seminato musicale, mentre con “Hurting as one” torniamo parzialmente nel genere che li ha resi famosi, con la batteria pestona e i cori che fanno tanto punk rock.

Ma con il pezzo successivo, “Crusing California (Bumpin’ in my truck)“, un brivido mi è corso lungo la schiena. Ho dovuto controllare il CD per rendermi conto di stare ascoltando un disco degli Offspring. Un pezzo estivo e quasi hip-hop alla Zebrahead che mi ha sorpreso e che dà il via alla parte più “easy” del nuovo progetto musicale degli Offsrping, che prosegue nella orecchiabilissima ed estivissima “All I have left is you” e nel pezzo dalle atmosfere messicane “OC Guns“, entrambi brani che strappano a malapena la sufficienza, a mio avviso.

Il disco cerca di riprendere quota con il rock di “Dirty Magic” ma la canzone non si capisce bene dove vuole andare a parare, mentre il pezzo successivo, “I wanna secret family (with you)” strizza l’occhio alla generazione cresciuta ad American Pie e rock californiano.

Proprio nella fine, il disco ci riserva le perle “Dividing by zero” e “Slim Pickens does the right thing and rides the bomb to Hell“, dove un basso cattivissimo e una chitarra elettrificata al punto giusto, guidati da una batteria molestissima, fanno tornare per magia indietro di anni, quando gli Offspring componevano pezzi come “The kids aren’t alright” e “Baghdad“. Purtroppo solo alla fine…

Devo ammetterlo, questo disco mi lascia perplesso: da un lato ci sono tre canzoni come “The Future is now”, “Dividing by zero” e “Slim Pickens does the right thing and rides the bomb to Hell” che riportano ai “soliti” Offspring, dall’altro lato ci sono 9 canzoni che esplorano territori musicali a volte anche completamente differenti con risultati incerti, non si capisce bene se per esigenze di mercato o di trovare nuovi spazi. Il risultato finale è che, temo, ognuno ascolterà un disco differente a seconda di quello che ci vuole trovare dentro. E questo non è un pregio.

Dite la vostra!

6 COMMENTS

  1. Il disco cerca di riprendere quota con il rock di “Dirty Magic” ma la canzone non si capisce bene dove vuole andare a parare…se conoscessi veramente gli offspring sapresti che la canzone in questione è tratta dall album ignition ed è quindi stata ri-registrata…al di la di questo ormai i ragazzi hanno piu di 40 anni suonati:le persone crescono e la musica cambia di conseguenza…e la copertina secondo me lo spiega,tra le righe, molto bene

  2. Mai monotoni, sempre originali. Gran disco, non ho piu 14 anni e posso fare a meno di un altro smash, molto meglio il moderno days go by.
    Spero che non cambino idea a forza di sentire le solite sterili critiche sui nuovi stili, abbasso l’integralismo.
    p.s. all i have left is you non ha niente di estivo, l’avete ascoltata?

  3. volevo solo dire a tutti che questo è il ventesimo anniversario di Ignition e se anche tu wildchid conoscessi bene gli Offspring, sapresti che hanno inserito una reinterpretazione di Dirty Magic appunto per celebrare questo evento!

  4. recensione severa a dir poco. sapete che vi dico? questo album l’ho comprato ieri e mi è piaciuto un sacco! questo è un bel gruppo davvero, sono in giro da ormai oltre 20 anni e nel 2012 sono ancora capaci di fare un disco più che degno… davvero grandi! certo, si capisce che i tempi d’oro sono ormai passati, ma è pur sempre un bel disco… di certo migliore del precedente “rise and fall, rage and grace”, che secondo me di offspring aveva poco, tornando ad essere loro. ma poi non capisco perchè il recensore si scandalizza davanti a brani come “cruising california” o “OC guns”… negli album precedenti per caso gli offspring non avevano mai fatto esperimenti di questo tipo?!? ma proprio mai?!? a me invece sembra proprio di sì… questo album ha ben 9 tracce all’altezza degli offspring e nel classico stile offspring, e solo 3 magari meno ispirate… io ho tutta la loro discografia al completo originale, eccezion fatta appunto per il già citato “rise and fall, rage and grace”, che ribadisco essere l’album meno riuscito della loro carriera a mio parere. prima dell’uscita di “days go by” era pervaso da un discreto ottimismo e avevo come il presentimento che potesse essere migliore di “rise and fall…”, e in effetti così è stato, si sono ripresi alla grande! se avevo un piccolo timore che la mia collezione dovesse restare ancora ferma all’ormai quasi decennale “splinter”, beh, questo timore è stato subito spazzato via dopo il primo ascolto, e sono ben contento che questo “days go by” trovi spazio lì, nella mia collezione, accanto a tutti gli altri album della band californiana. bentornati offspring!

  5. …ah, ho dimenticato 2 piccole cose… in “hurting as one” ci sento qualcosa addirittura di “smash”… il coro è praticamente identico a quello di “something to believe in” tratta da quello straordinario album… che nel 2012 una band riesca ancora a rievocare nelle sonorità un album uscito nel 1994 e che per giunta è da considerarsi, penso all’unanimità, come la loro pietra miliare, mi sembra più che positivo! e poi la riedizione di “dirty magic” (strano che il recensore non sapesse nulla di questa canzone e del motivo per cui è stata inserita…) è semplicemente stupenda, quasi meglio dell’originale! grandi, davvero grandi offspring!

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