Ci sono alcune band che faticano ad avere il successo che meritano o a farsi conoscere soprattutto in Italia, forse perchè esplorano una parte del mercato musicale oppure perchè il loro prodotto da noi è considerato di nicchia o non attecchisce. I The Birthday Massacre, band synth-rock canadese di Toronto, rientrano appieno in questa categoria, ed è un vero peccato, dato che la loro musica è a dir poco eccellente.
I The Birthday Massacre sono ormai al loro quinto disco, “Hide and Seek“, prodotto dalla Metropolis, e confermano quanto di buono avevano fatto sentire con i dischi precedenti, migliorando addirittura se possibile nel loro cammino.
La band, composta da Chibi (voce), Rainbow (chitarra ritmica, mixer, drum programming e cori), Falcore (chitarra, mixer), Rhim (batteria), Owen (tastiere) e Nate Manor (basso), mostra subito come sarà il suo prossimo disco già dalla ottima canzone introduttiva “Leaving tonight“, canzone dal drumming molto serrato e che mostra una Chibi in ottima forma così come il resto del gruppo.
Con “Down” la band mostra di saper coniugare melodia e ritmica e voce dura, per un risultato che si lascia ascoltare ed il cui ritornello si canterà tantissimo ai concerti per la sua melodicità. La canzone sfuma in “Play with fire“, dove un sinth ci guida in terreni dove i Depeche Mode e Marylin Manson incontrano la voce di Elizabeth Fraser dei Cocteau Twins.
Con “Need” e “Calling” la band dimostra di avere ormai appreso a pieno la lezione del synth-rock e del metal alternativo grazie a due canzoni piacevolissime che non stancano assolutamente l’ascoltatore, mentre con le tastiere di “Alibis” entrano in un terreno più cupo dove troviamo la voce di Chibi pronta a guidarci.
“One promise” ci accoglie con le sue atmosfere quasi anni ’80 in un mondo dove si cerca di ricordare ma non si riesce, e le stesse atmosfere new wave le ritroviamo in “In this moment“: con “Cover my eyes” entriamo in un mondo quasi intimo e personale, dove c’è solo da coprire gli occhi ed aspettare la notte mentre si torna a casa lungo “The long way home“, pezzo che conclude il disco.
I The Birthday Massacre confermano quanto di buono avevano fatto e le ottime impressioni che avevano destato con i precedenti lavori (soprattutto con “Looking glass“) e mostrano una costante crescita e maturazione sia nel sound che nei testi, virando un pochino dal mondo growl per entrare a pieno nel synth-rock e nella metal new wave. Se siete amanti del genere e non li conoscete, questo ottimo disco non vi può mancare.
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