Classe 1946 ha lasciato questo mondo nel luglio del 2006. Quello che è palese è che il suo passaggio in questa realtà non è rimasto privo di eredità. Parliamo di Syd Barrett, artista cantante e musicista inglese, meglio conosciuto come ex leader e frontman degli inglesi Pink Floyd. Personalità a tratti controversa, con uno spiccato senso di immaginazione mista a fantasia, fuori qualsiasi schema o etichetta che gli si potesse affliggere. E dopo queste considerazioni sembra superficiale chiedere se i Pink Floyd ne abbiano perso o guadagnato con l’allontanamento dal gruppo di Syd Barrett. Non è che se non ci fosse stato lui non sarebbero esistiti i Pink Floyd, ma senza Roger Keith Barrett, in arte Syd Barrett, i Pink Floyd non avrebbero rappresentato quell’onda di sperimentazione e cambiamento che ha interessato la musica negli anni ’60 e ’70.
I lunghi i pezzi strumentali degli esordi (per chi non è a digiuno della cultura dei Pink Floyd) sono frutto dell’idea e della sperimentazione di Barrett, animale da palcoscenico, artista che è stato in grado di influenzare personaggi del calibro di Eric Clapton e Pete Townshend degli Who per il suo genio creativo e il suo modo di interpretare la realtà. Quando cominciarono ad esibirsi nei locali dell’underground londinese, volti noti del panorama musicale si recavano per poter apprezzare la loro musica, da Mick Jagger a Peter Gabriel e proprio quest’ultimo dopo aver visto una esibizione dei Pink Floyd al Marquee di Londra non rimase particolarmente colpito dalla loro musica, ma rimase affascinato da quel giovane ragazzo che sembrava ipnotizzato quando era sul palco. Non a caso, poi, si racconta che fu proprio la grossa di quantità di LSD che era solito consumare a recargli danni cerebrali permanenti, e fu allontanato dal gruppo in seguito ad una lite con Roger Waters. Da lì, si ritirò a vita privata dedicandosi alla pittura (l’altra sua grande passione) e morì in solitudine nel 2006 nella sua casa a Cambridge.
Disponibile on-line, e in questo week-end con uno sconto particolare, il libro “Barrett” realizzato in collaborazione con la famiglia di Syd, è un’opera celebrativa del genio creativo dell’ex Pink e comprende opere d’arte, scritti e fotografie di Syd Barrett prima durante e dopo aver militato nei Pink Floyd. Al progetto ha partecipato entusiasta anche Nick Mason, il batterista, che ha messo a disposizione il suo archivio personale di fotografie unito all’archivio personale della famiglia Barrett mostrando di fatto una nuova immagine dell’uomo Syd Barrett, completamente immerso nell’arte e sotto qualsivoglia punto di vista. Il libro comprende tre sezioni: la prima – La Vita di Syd nelle fotografie, riprende Barrett nei momenti in cui non suonava ancora con i Pink Floyd ma anche alcuni estratti della sua breve carriera solista; la seconda – Lettere inviate a Libby Gausden-Chisman e Jenny Spires tra il 1962 e il 1965 in cui si evince chiaramente come Syd cercava di comunicare come intendeva raggiungere la piena espressione dell’arte interiore; la terza – Tutte le Opere di Syd dal 1962 fino alla sua morte nel 2006. Il libro contiene più di 250 immagini tra cui 100 immagini inedite, 40 opere d’arte e 50 e più fotografie inedite che lo ritraevano sul palco e fuori dal palco, e in più estratti di scritti da quaderni e fogli di carte dove era solito esprimere la sua interiorità.
Syd Barrett Book