Justin Bieber è l’idolo delle teenager, tutti lo amano, tutti lo adorano, ma alcuni lo odiano. Una star in vista come lui rischia più volte di finire nelle antipatie di qualche pazzo fanatico, e per questa volta devo dire che il giovane cantante l’ha scampata bella. Dana Martin, 45enne detenuto dal 2000, sta scontando una pena per aver stuprato e ucciso una 15enne, e da tempo stava meditando di uccidere il giovane Justin, per il quale aveva addirittura ingaggiato un suo ex compagno di cella. Insomma, Dana aveva messo su una vera e propria squadra omicida, nella quale era coinvolto anche il nipote del complice ex detenuto, per castrare e poi ammazzare la popstar più popolare del momento.
L’odio può arrivare a tutto questo? A quanto pare si, quella di Dana Martin era una vera e propria ossessione, tanto da portare il viso di Justin Bieber tatuato sulla gamba e da fomentare anche sue conoscenze tanto da portarle a commettere il fattaccio. L’organizzazione era stata messa su in occasione del concerto di Justin Bieber a New York il 28 Novembre, ma il tutto è fallito magari per l’insostenibile peso del rimorso che lo stesso Dana Martin non ha saputo sopportare. Infatuazione? Ossessione? Chissà perché Dana è arrivato a questo, i due complici avrebbero dovuto uccidere le guardie del corpo e poi arrivare a Bieber per castrarlo con delle cesoie da giardino e strozzarlo con delle cravatte di cashmere. Nulla lasciato al caso dunque, ritrovate in macchina anche le mappe con il percorso del viaggio da compiere dal New Mexico solo per uccidere un idolo delle teenager, chissà per quale capriccio e chissà per quale motivo.
Dana ormai da tanti anni chiuso in carcere sentiva il bisogno di poter ancora essere importante e di poter ancora agire anche a distanza con la sua mente malata, ma come mai si è tirato indietro?
Oltre alle dichiarazioni di Dana, che hanno solo contribuito a confermare la pista omicida, zio e nipote sono stati bloccati il 19 Novembre al confine con il Canada, dove un agente di frontiera si era insospettito per un permesso speciale di libertà vigilata al di fuori del New Mexico appartenente allo zio. All’inizio il nipote era stato rilasciato, ma evidentemente sentendosi incastrato ha vuotato il sacco al telefono con il detenuto, dunque intercettato e arrestato a New York.
Beh la vicenda è abbastanza complicata, ma ciò che ci rende tranquilli è che il tutto è saltato, lasciando così in pace Justin.
Inoltre in tutto il piano erano previsti compensi, occultamento di prove, e tanti altri particolari emersi dai documenti della polizia davvero molto inquietanti.
Per il momento zio e nipote sono detenuti in due stati differenti, e si sta cercando di estradarli, in quanto entrambi con indirizzo di Albuquerque. Le indagini nel frattempo continuano perché alcuni elementi sono poco chiari alla polizia.
Ovviamente d’ora in poi massima sicurezza per il cantante e per tutta la schiera di fan che seguono il famosissimo Bieber. Per quanto possa essere fastidioso come personaggio nessuno mai ha mai pensato di varcare il confine della civiltà in questo modo. Bieber, noi ti siamo vicini.
Alcuni ti odiano? Direi un po’ di più….peccato non l’abbiamo ucciso, ci avrebbero fatto un grandissimo favore…