I Subsonica non hanno bisogno certo di presentazione e, durante la serata di ieri, 30 giugno 2011 hanno avuto il potere di far scatenare migliaia di presenti al loro attesissimo concerto all’interno del panorama del Rock in Roma, tenutosi all’interno dello scenario capitolino dell’Ippodromo delle Capannelle.
Samuel e soci si sono presentati sul palco vestiti di rosso e, da subito, hanno mostrato moltissima voglia di emozionare ma soprattutto divertire. Le stime su quanti fossero i fan accorsi a vedere l’esibizione di una delle band più affermate del nostro paese sono ancora in atto ma, approssimativamente ci si aggira dai 15 mila fino ai 20 mila presenti.
Il successo del concertone tenutosi ieri è ormai assoldato: Samuel e soci, in generale, sono animali da palcoscenico e conoscono il mestiere alla perfezione; sanno intrattenere il pubblico facendolo partecipare con danze, balli, incitamenti e tutto condito da chitarre elettriche e testi tutt’altro che banali ma che hanno quella giusta dose di riflessione e melodia.
I Subsonica, ormai sulla cresta dell’onda da più di dieci anni, ne hanno fatta di strada da quando erano semplicemente definiti con l’appellativo di “gruppo indie alternativo”. Il nuovo album “Eden” ha ancora una volta stupito e colpito per il suo impatto grafico, visivo ma anche testuale. I testi delle canzoni, fra cui ricordiamo “Istrice” arrivano da subito percettibili e come sempre, lasciano aperto uno spiraglio d’ispirazione profonda per gli ascoltatori.
Molto spesso una band è rappresentata e nominata solo dal suo frontman ma, nei Subsonica, un altro grande personaggio da menzionare è Boosta. Davide Di Leo infatti intrattiene il pubblico con le sue tastiere distorte e i brani del gruppo torinese hanno una spinta in più proprio per questo sound molto particolare. C-Max, Bass Vicio e Ninja completano il gruppo alla perfezione e sul palco, ormai il feeling è percepibile immediatamente.
Il pubblico è in delirio fin da subito con un “Microchip Emozionale” che riporta indietro di molti anni, a ricordi che per i numerosi fan che seguono il gruppo da anni suona un po’ come un ringraziamento, come un ritorno alle origini. Infine una cover di Battiato “Up Patriots To Arms” interpretata divinamente e seguita subito dopo da “Liberi Tutti“.
Un concerto dunque che non solo ha convinto ma ha davvero emozionato con un’acustica buona, seppur lo spazio molto dispersivo mette a dura prova le prove artistiche delle band.
Due ore di spettacolo nel vero senso della parola: un live dove tutto è concesso e soprattutto dove tutto è espresso nella maniera classica dei Subsonica. Energia, vitalità ma anche spessore nei testi e soprattutto con un occhio sempre di riguardo all’impegno sociale e politico. Ricordiamo, infatti, che molti membri del gruppo torinese sono impegnati anche in altri progetti culturali e sociali, in particolar modo Boosta che collabora per alcune riviste e si diletta anche nelle vesti di scrittore.
Proprio Davide Di Leo, qualche tempo fa, in merito alla dura e lunga resistenza della band, all’interno delle generazioni, ha commentato che i Subsonica sono capaci di perdurare sul panorama musicale poiché sono un gruppo senza leader. Mentalità diverse ma complementari che ogni volta sanno creare e dare alla band la giusta spinta vitale per poter costruire continuamente un pezzo di storia.
Concludiamo questa recensione di un concerto davvero indimenticabile sulle note di “Aurora sogna” che continua ad essere una delle canzoni must dei Subsonica. Appena iniziano le note, fin da subito riconoscibili, della canzone, il pubblico esplode emozionato in un’ovazione, con le braccia al cielo. 20.000 mani che sfiorano la notte al suono dei Subsonica.
Il Rock in Roma di quest’anno si sta verificando superiore delle attese: ricordiamo, fra i molti, l’ottimo live dei Korn e queste ore cariche di pathos regalatoci dai Subsonica.