L’8 Novembre è una data da ricordare per una serie di avvenimenti. Di quelli che poi vengono tramandati di generazione in generazione e che, si spera, facciano da monito affinchè la storia possa servire all’uomo per non ricadere negli stessi errori. Anche se, purtroppo, stiamo letteralmente procedendo come i gamberi, e cioè tendiamo a regredire invece che progredire. Il patrimonio culturale, artistico e musicale inserito nel panorama mondiale, è tutto un susseguirsi di eventi talvolta brutti e spiacevoli da ricordare, anche se è importante tenere viva la memoria (e il perchè lo abbiamo già scritto), ma anche di eventi piacevoli e destinati ad entrare nella memoria collettiva, cioè destinati a lasciare una traccia. Bando alle chiacchiere, l’8 Novembre 1971 veniva pubblicato “Led Zeppelin IV“, il quarto album della rock band inglese, che contiene capolavori come “Stairway to Heaven”, “Black Dog”, “Rock and Roll” e “The Battle of Evermore”, con oltre 23 milioni di copie vendute solo negli Stati Uniti, oggetto però di accuse da parte del pubblico (per fortuna solo una minima parte) convinto che nel testo di “Stairway to Heaven” vi fosse una chiara lode a Satana, parafrasando lo stesso testo al contrario con la tecnica del backmasking. Lo stesso Robert Plant ed il tecnico del suono che curò la registrazione del disco, Eddie Kramer, smentirono immediatamente queste voci meschine e congetturali, dichiarando che il testo fu scritto con le migliori intenzioni, giammai per motivi futili o secondari, o inneggianti in qualche maniera violenza o spargimenti di sangue. Sono passati 40 anni, il disco ancora si ascolta come se fosse la prima volta, i Led Zeppelin hanno tracciato un solco, un tragitto da seguire, ed ancora esistono personaggi (nel mondo, voglio dire) che per chissà quale motivo (meschino, direi, o ancor peggio futile tanto da delineare i tratti di una personalità superficiale ed elementare, il che presuppone almeno che bisogna avercela, una personalità), si mettono d’impegno affinchè una piccola polemica, alimentata da un intero sistema di congetture, possa trasformarsi in un caso nazionale e ricevere i loro “quindici minuti di popolarità-ndr”, così come affermò Andy Warhol, in altri contesti. Del resto, mi vene da scrivere, meglio (magari) ascoltare musiche come quelle dei Led Zeppelin, che prodotti mainstream come da tempo ci ha abituati MTV, che ci hanno portato ad oggi a dover ascoltare nelle radio “fenomeni” come Lady Gaga, Rihanna o, non ricordo più, che di fenomenale (più che altro di effetto scenico) hanno solo l’abbigliamento che sfoggiano per esibirsi al pubblico. Nella stessa data, ma del 1987, l’IRA (Esercito Repubblicano Irlandese) impegnati già da tempo in operazioni paramilitari per la riunione dell’Iralnda del Nord con la Repubblica d’Irlanda, sganciò una bomba durante una manifestazione che vedeva impegnati civili irlandesi che commemoravano i caduti durante la prima guerra mondiale, causando 11 morti e creando il panico generale. Qui, ancora, possiamo ammirare come coloro che dovrebbero difendere il popolo da attacchi stranieri e garantire dunque l’incolumità dello stesso, si scagli per chissà quale motivo contro le persone indifese, vittime solo del loro voler vivere pacificamente e senza scontri. Del resto, si potrebbe pensare con un certo retrogusto amaro, che laddove esistono persone che si impegnano per ideali di fratellanza e di pace, così esistono anche esseri meschini (purtroppo, ahimè, in maggioranza) che fanno di tutto per creare scompiglio e mettere a soqquadro il tutto. Purtoppo la realtà si scaglia dinanzi a noi, ed è una tristezza infinita vedere come personcine del genere, magari perchè legittimate da chissà quale potere, tendono a stravolgere tutti i canoni, mettendosi d’impegno a rovinare la vita delle persone, civili. In quell’occasione, gli U2 capitanati da Bono Vox, riproposero il brano “Sunday Bloody Sunday” composto dallo stesso Bono alla sola età di 21 anni, quando nel 1972 (e cioè quando Bono aveva solo 11 anni) l’esercito del Regno Unito sparò su partecipanti civili ad una manifestazione nella città nordirlandese di Derry. Quell’episodio passò alla storia come “Bloody Sunday”, e segnò profondamente l’animo del giovane cantante, che decise per l’occasione di scriverci un testo. Sublime è la frase contenuta nella stessa canzone “How long, how long must we sing this song?”, cioè ” Per quanto tempo, per quanto tempo dovremmo cantare questa canzone?”. Gli U2 la suonarono la prima volta nel 1982 a Belfast, in Irlanda del Nord, e Bono anticipò l’esecuzione del brano dichiarando al pubblico che quella era una canzone nuova e che non l’avrebbero mai più suonata dal vivo se non apprezzata dallo stesso. Beh, fu inserita nell’album “War” uscito tre mesi dopo, colonna sonora del film “Rattle and Hum” ed ancora oggi eseguita dal vivo dalla band irlandese. Per concludere, dunque, il futuro è incerto, la realtà è triste e disarmante, nulla è cambiato. Segno che la storia si ripete, in peggio e non in meglio. Per fortuna, che c’è sempre la musica che può cambiarci l’umore di una giornata. Ed ognuno, ha la musica che si merita.