Uscirà domani “Gaetano e Giacinto“, il singolo che anticipa “Diamanti & caramelle” l’album che gli Stadio pubblicheranno il prossimo 27 Settembre e con il quale tornano con materiale inedito a quasi tre anni di distanza da “Diluvio Universale” (2009).
Quello con cui il gruppo di Gaetano Curreri torna in scena è un pezzo che omaggia Gaetano Scirea e Giacinto Facchetti: l’indimenticato difensore juventino e il compianto terzino nerazzurro vengono affiancati in un brano che racconta le storie di due uomini “nati dal basso… Le storie di quei calciatori “veri”, che riescono a fare di un sogno la loro realtà”, come dice il cantante e tastierista degli Stadio.
Un brano insomma che celebra lo sport e la grandezza di due figure che hanno lasciato un solco profondo nella storia di due club italiani, rievoca due storie di provincia salite alla ribalta del calcio mondiale: un omaggio a due uomini che sono diventati icone per le tifoserie di Juventus e Inter, ma più in generale per gli appassionati di calcio.
Stadio ed Emi Music Italy hanno deciso che il ricavato delle vendite andrà a sostenere le Fondazioni dei due indimenticati campioni. Da “Gaetano e Giacinto” è tratto anche un videoclip, del regista Paolo Marchione, girato sul campo di calcio del Tufello sotto il sole rovente di un pomeriggio d’estate, per rendere a pieno lo spirito che ha ispirato il progetto: uno spirito che dovrebbe accomunare le tifoserie, prescindendo dalle vicende che negli ultimi anni hanno scosso il calcio italiano e sulle quali la giustizia sportiva dovrebbe fare definitiva chiarezza e riconoscere i meriti conquistati sul campo.
“Con un solo passaggio uniscono milioni di gente“, cantano gli Stadio, ricordando i tempi in cui il mondo del calcio era più genuino di adesso, quando i calciatori era molto diversi da quelli di oggi descritti da Curreri com quelli “con i cerchietti in testa, pieni di tatuaggi, che si fidanzano con le veline”.
“Ognuno può far quello che vuole” – precipa poi il leader degli Stadio– ” ma il calcio deve ritrovare una propria armonia e condivisione, sobrietà, serenità, direi autorevolezza. Non che i calciatori debbano essere per forza dei modelli, anzi, tutt’altro, ma, se hanno cominciato calpestando la terra di campi improbabili, non devono dimenticare mai il sudore e la fatica per realizzare un sogno…”
Accostare un gentiluomo come Scirea ad un mezzo ladruncolo come Facchetti. Che SCHIFO!
…campioni entrambi dentro e fuori dal campo…
Per uno Juventino come me l’accostamento è scioccante. Non tanto per i trascorsi dei due personaggi come giocatori (Scirea per ogni Juventino resta comunque fulgido nella memoria)quanto per la loro storia successiva. Scirea è come un martire nella storia della Juventus. Facchetti ha avuto un epilogo in ombra; tuttavia personalmente lo cosidero una vittima di chi lo ha strumentalizzato approfittando della fedeltà alla sua squadra. Non lo giudico ma sono molto severo con quelli che ne hanno approfittato e continuano!