Spotify - Screenshot
Per lungo tempo abbiamo pensato che nulla potesse contrastare la potenza di iTunes. Come sempre ovattati rispetto agli altri paesi del mondo, Spotify in Italia sembrava ormai essere una chimera, una bella favola da raccontare ai bambini.
Proprio mentre ci si accinge a seguire il Festival di Sanremo 2013 che inizierà questa sera, il 12 Febbraio 2013 sarà ricordato negli annali della musica, ma non solo, come il giorno di lancio di Spotify in Italia.
Andiamo a scoprire meglio questo servizio che mira a rivoluzionare l’intero panorama della fruizione musicale. Il sito si presenta in una veste molto semplice, un grande titolo che introduce l’ascoltatore in un mondo fatto di musica “La colonna sonora della tua vita” dove il sottotitolo al claim di apertura è “Lascia che Spotify ti offra la giusta musica per ogni umore e momento”. Supportato da questo claim molto misterioso, Spotify farà davvero la rivoluzione della musica?
Gli esperti del settore sono assolutamente sicuri che Spotify sfiderà il potere incontrastato di iTunes.
Servizio di streaming musicale on demand, di fattura svedese, Spotify è sbarcato in Italia con un team molto giovane. Veronica Diquattro, giovane manager che ha guidato proprio l’arrivo in Italia del servizio, ha spiegato che con soli 5 euro al mese, per la precisione 4,99 euro, si potrà ascoltare tutti i brani e tutti gli artisti che si vuole, condividendo ascolti, playlist e moltissime altre funzioni. Esiste anche una versione gratuita che include le pubblicità, un po’ come tutte le app esistenti: versione gratuita con pubblicità più o meno invasive e versione a pagamento libera da qualsiasi distrazione pubblicitaria.
Spotify è disponibile già praticamente ovunque, sia sul web che come app di Android e di Apple. Una svolta alle abitudini anche se, quando parliamo di abitudini, è molto difficile pensare a qualcosa che si sradicherà facilmente, soprattutto in Italia. Veronica Diquattro ha spiegato recentemente a “Panorama” che coloro che hanno stabilito la data di lancio di Spotify non sapevano neanche che in Italia c’era una manifestazione come il Festival di Sanremo. Spotify però procede spedito alla conquista del panorama musicale e recentemente ha stretto accordi sia con le principali etichette discografiche sia con alcune etichette indipendenti ma ben radicate sul territorio.
Un jukebox digitale ma dalle tinte assolutamente social. Nel XXI secolo sarebbe stato impossibile dimenticare la parte dei social network e più in generale quella sociale. Il team di Spotify è perfettamente cosciente di ciò ed infatti vuole puntare molto sulla creazione di reti sociali dove condividere gusti, dove sentirsi una star, dove seguire le preferenze degli amici ma anche personaggi noti (vedasi Shakira). Spotify si è posto un obiettivo molto ambizioso, essere l’alternativa legale alla pirateria. In altri paesi europei questo sta già avvenendo con successo, non ci resta che attendere di scoprire cosa avverrà in Italia.
Sostanzialmente esistono tre pacchetti di scelta di Spotify così distribuiti:
Un catalogo di 20 milioni di brani a cui si può accedere mediante i tre pacchetti spiegati precedentemente. Ma come s’inizia ad utilizzare Spotify? L’uso è immediato e assolutamente semplice. Innanzitutto dovrete registrarvi e per farlo occorrono pochissimi dati oppure potrete semplicemente collegare il vostro profilo Facebook a Spotify in modo da conoscere i brani che ascoltano anche i vostri amici. Spotify oltre alle tre modalità di utilizzo è disponibile sia per Windows e per Mac sia per quanto riguarda le app, disponibile sia su Android che su Apple.
Passo successivo è quello d’installare Spotify sul proprio computer anche se, sempre Veronica Diquattro, ha spiegato che stanno lavorando ad una versione browser senza bisogno d’installazione anche se si è ancora in una forma Beta. Quindi, per ora, è necessario scaricare il programma sul proprio computer. Per coloro che utilizzano già iTunes, ritroveranno molti particolari come le playlist che sono fondamentali per l’ambiente di Spotify. Il programma è molto intuitivo con i comandi consueti di “Cerca e trova”, “Crea la tua libreria”, “Segui e condividi” ma anche la “Radio” dove Spotify mette a disposizione l’ascolto di una radio partendo da uno dei brani segnalati precedentemente come preferiti (sul modello di Last.fm).
Svolgiamo insieme la procedura:
La prima impressione è sicuramente molto buona, certamente interessante e innovativa ma riuscirà davvero lo streaming a sostituire il download? A sostituire quella idea di “possesso” della musica che nasce nel vedere un file sul proprio computer e non aleggiante nel mondo Spotify? Staremo a vedere!