Spotify, il servizio di streaming elimina i gruppi razzisti dal catalogo

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Il motto di Spotify è “La musica è per tutti” ma ci sono dei limiti che non si possono oltrepassare. 

Dopo i fatti di Charlottesville, Spotify ha deciso di non lasciare alcun spazio a gruppi o artisti che inneggiano al razzismo attraverso la loro musica. Il catalogo è vasto ma le segnalazioni sono state tante, così su Spotify è iniziata una vera e propria procedura per ripulire la piattaforma da tutti i brani che possono in qualche modo incitare all’odio. Se ancora tutto l’elenco non è stato completato, è perché ogni segnalazione viene vagliata attentamente.

Un portavoce di Spotify ha dichiarato:

Sono le etichette discografiche le responsabili della diffusione di questo tipo di musica. Ma Spotify non ha intenzione di tollerare né ospitare contenuti che incitino all’odio o alla violenza razziale, religiosa, sessuale o di qualsiasi tipo. Spotify ha rimosso dal suo catalogo questi contenuti nel momento in cui ci sono stati segnalati.

Per contrastare l’ondata di razzismo che sta travolgendo in particolare gli Stati Uniti nell’era di Donald Trump, inoltre, Spotify ha proposto una playlist eloquente fin dal titolo: “Patriotic Passion“. All’interno ci sono 41 brani, si passa dal leggendario inno americano “Star Spangled Banner” suonato con la chitarra elettrica da Jimi Hendrix a Woodstock ad “American Woman” nella versione di Lenny Kravitz. Ci sono anche “Living in America”, “Americano” di Lady Gaga, “White America” di Eminem e “Buffalo soldier” di Bob Marley. Tra gli altri artisti ci sono Demi Lovato, John Legend, Lana Del Rey, i Buffalo Springfield e Nina Simone. Insomma, si tratta di una playlist ad alto tasso patriottico, che vuole ricordare i valori su cui gli Stati Uniti sono stati fondati, un Paese nato dagli immigrati e popolato dalle più svariate etnie, considerato da sempre simbolo di libertà e di democrazia. Se volete ascoltarla, la trovate a questo link.

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