Noi tutti siamo soliti pensare alla musica come a qualcosa di sicuramente bello, ma leggero, sette note combinate in vario modo a dare melodie che ci accompagnano nei momenti tristi e felici della nostra esistenza. Sì, è vero, la musica è tutto questo per chi ne usufruisce, ma per chi la fà e lavora di essa, le cose sono un tantino più complicate e non sempre piacevoli.
Un esempio è ciò che è recentemente accaduto alla casa discografica Sony Music, che si ritrova ora in una bega non indifferente. La major ha infatti pubblicato il disco “Le avventure di Lucio Battisti e Mogol 1 e 2”, che raccoglieva le canzoni più belle firmate da questa coppia straordinaria della musica italiana. Assieme al cd si trova anche un booklet che porta i testi di 76 canzoni scritte da Mogol e Battisti.
A questo punto è doverosa una premessa, per capire cosa sia accaduto. L’intestataria dei diritti di utilizzazione economica delle opere di Lucio Battisti è la Edizioni Musicali Acqua Azzurra s.r.l. Come depositaria di tali diritti, questa società deve sempre dare l’autorizzazione, prima che i testi e le canzoni scritte dal cantante di Poggio Bustone vengano utilizzati. Ebbene, stavolta pare che la Sony Music non abbia richiesto questa autorizzazione, motivo per cui la Edizioni Musicali Acqua Azzurra ha denunciato la casa discografica ed è partita una causa. Il Tribunale di Milano ha infine stabilito che la Sony Music Entertainment Italy s.p.a. non potrà più pubblicare i testi di Lucio Battisti e non solo. La major dovrà impegnarsi anche a ritirare dal mercato ogni copia messa sul mercato del disco oggetto della disputa ed è costratta a risarcire il danno in favore della Edizioni Musicali Acqua Azzurra s.r.l. Il mondo della musica, come vi avevo già detto all’inizio, non è tutto rose e fiori e non è sempre fatto di gioia, ma spesso e volentieri è caratterizzato da inconvenienti, chiamiamoli così, di questo tipo. Tutti noi (sì, anche io mi includo) abbiamo una visione romantica della musica, ingenua direbbero alcuni, non penseremmo mai che dietro ai cd che ascoltiamo in auto nel traffico o in casa mentre stiriamo siano il frutto di accordi e cavillli burocratici. Eppure è così ed è piuttosto avvilente questa realtà delle cose. Son tutte pratiche certamente utili e necessarie, ma che talvolta vanno a togliere la poesia che la musica, come quella unice di Lucio Battisi, possiede.In casi come questi mi viene solo voglia di mettere su un cd ed ascoltare, lasciandomi trasportare dalle parole e le note non scritte che arrivano alle mie orecchie, illudendomi che siano ancora la massima forma di libertà.