La regina del karaoke all’italiana, dei canti urlati in macchina, l’esclamazione più gettonata di questo periodo dell’anno: Maledetta primavera!
Il titolo di un brano ormai entrato a far parte del nostro linguaggio comune, un must per chi soffre di allergie. Ma no, la canzone non parla di questo. “Maledetta primavera” è un tormentone che perdura dal 1981, quando Loretta Goggi lo presentò alla trentunesima edizione del Festival di Sanremo. La conduttrice, grandissima imitatrice di Mina, fino ad allora era stata conosciuta per i suoi ruoli televisivi e per il successo musicale delle sigle di alcuni programmi. “Maledetta primavera” fu un successo inaspettato, la Goggi allora si illuse di poter virare definitivamente verso il mondo della musica. Con il suo secondo posto in classifica alla kermesse musicale più importante d’Italia – nell’annata dei Dire Straits come ospiti internazionali, la conduzione di Claudio Cecchetto e la vittoria di Alice con “Per Elisa“. Quell’anno Bloodvessels dei Bad Manners mostrò le sue terga in mondovisione e in gara c’era un altro grande tormentone delle serate karaoke: “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri, arrivati all’Ariston senza più Marina Occhiena nella formazione.
Il successo e il significato di Maledetta Primavera
Mentre Loretta Goggi sognava la vita da popstar, “Maledetta primavera” arrivava nelle classifiche accompagnato da “Mi solletica l’idea” e si piazzava nella top ten dei singoli più venduti, alla quale rimase aggrappato per ben quattordici settimane. “Maledetta primavera” si fece sentire anche all’estero, dove fu molto apprezzato (ne sono state fatte cover in più lingue). È rimasta la canzone più famosa della Goggi, che poco dopo dovette abbandonare l’idea di rimanere a galla nel cangiante e spietato mondo della musica italiana. Decise di rimanere in televisione, ma le è bastato pochissimo, ancor meno di un’ora (4 minuti e 10 secondi, per l’esattezza), per fare innamorare il pubblico di “Maledetta primavera”.
Ovviamente nel corso di questi anni tutti si sono chiesti quale sia il significato del brano. Perché è vero che alcune parti non hanno bisogno di grandi spiegazioni, ma altre sono al limite dell’incomprensibile. Gli autori di “Maledetta primavera” sono a Amerigo Cassella e Gaetano “Totò” Savio, rispettivamente per testo e musica. Il primo ha firmato pezzi come “Bella senz’anima” di Cocciante, il secondo ha collaborato a lungo con la Goggi ma ha lavorato anche con artisti come I Camaleonti e Massimo Ranieri.
Quella di “Maledetta primavera” è la storia di una donna che si lascia andare ad una notte di passione per poi rendersi conto di essere sentimentalmente coinvolta. Al contempo, però, si rende conto che il suo amore non è corrisposto. Tra i più grandi misteri della storia contemporanea, insieme a buona parte dei testi di Tiziano Ferro, c’è anche il brano di Loretta Goggi. Dal 1981, per esempio, tutti si chiedono come faccia un sogno erotico a trasformarsi in poema. L’artista decise di prendersela con la stagione, notoriamente la primavera è la stagione dei risvegli, anche quelli ormonali, che possono portare a compiere scelte poco oculate. Agli ormoni Al cuor non si comanda e in un’ora, Goggi docet, tutto può accadere.
Photo by Dominik Scythe