Sono solo canzonette: Bela Lugosi’s Dead – Bauhaus

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Il 1979 fu un anno ricco di eventi, nel bene o nel male. Il mondo della musica diceva addio a Sid Vicious, i Joy Division rilasciavano “Unknown Pleasures” e i Bauhaus, nell’estate di quell’anno e direttamente influenzati dai suddetti personaggi, si presentavano al grande pubblico con “Bela Lugosi’s Dead“.

Un brano della durata di oltre 9 minuti, cupo e monotono, che conquistò subito il mondo underground. Il gruppo che si ispirava alla celebre scuola di architettura apriva così la strada al gothic rock. Nel corso degli anni successivi, infatti, i Bauhaus, volenti o nolenti, sono stati inseriti all’interno di questo genere. Le atmosfere dark di “Bela Lugosi’s Dead” hanno contribuito non poco a creare un certo alone di mistero intorno alla band, che non ne è stata mai troppo entusiasta. I Bauhaus restarono insieme fino al 1983 per poi ritrovarsi molti anni dopo, tra alti e bassi, fino all’uscita di “Go Away White” nel 2008.

I pipistrelli hanno lasciato il campanile

Nel 2005 i Bauhaus si sono esibiti al Coachella aprendo il loro concerto proprio con “Bela Lugosi’s Dead“, mandando il pubblico in visibilio. Il frontman Peter Murphy ha cantato standosene a testa in giù, proprio come un pipistrello. Il pezzo iconico del gruppo è basato sulla figura dell’attore Bela Lugosi, l’attore di origini ungheresi conosciuto principalmente per aver interpretato Dracula negli anni Trenta. Il pezzo fu scritto dal bassista David J, che aveva guardato tantissimi film horror sui vampiri. Ispirato dalla visione, decise di parlare della sua idea col gruppo e il brano iniziò a prendere forma. Il bassista spiegò che il pezzo era sì basato sul Bela Lugosi attore e sulla sua difficoltà a discostarsi dal ruolo di Dracula, ma era soprattutto incentrato sull’identità del vampiro, condannato ad essere tale per l’eternità.

Il singolo, soprattutto per l’epoca, aveva una durata notevole, ben 9:36 minuti. Questo è il tempo esatto che richiese la registrazione in studio, perché i Bauhaus optarono per il “buona la prima”, il ché rende il brano ancora più unico. I suoni e le distorsioni sono autentici così come l’interpretazione di Peter Murphy, che si era perfettamente calato nella parte. Lui stesso ha ammesso che non gli era mai successo prima di allora di immedesimarsi tanto, quello della registrazione fu un momento quasi magico.

I Bauhaus stavano iniziando a formarsi nel 1978 e avvertivano l’urgenza di produrre musica, farsi conoscere. Così come la registrazione di “Bela Lugosi’s Dead“, anche il processo di scrittura e composizione del pezzo durò veramente poco. David J ne parlò agli altri membri del gruppo, il tempo di confrontarsi e fare qualche prova et voilà, uno dei brani più importanti della storia della musica era appena nato.

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