Softloud, Emotional Anatomy. La recensione

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Softloud - Emotional Anatomy - Artwork

Un EP dal titolo “Softloud” con 4 tracce del 2006, il primo CD “A Place to Hyde” del 2009 ed il nuovo CD (il secondo della discografia ufficiale) “Emotional Anatomy” del 2012: questi i numeri all’attivo dei Softloud, band cagliaritana nata nel 2005 dal sogno e dall’ingegno del guitar-singer Cesare Bogazzi e del bassista Alessandro Corrias. Dopo alcune scosse di assestamento circa la line-up ufficiale si aggiunge alla batteria e alle tastiere Gianmarco Mameli contando così 3 membri come 3 è il numero perfetto. Nessun virtuosismo ma tanta semplicità, la ricerca di sound ad effetto per nulla sovversivo, la ricerca di uno stile proprio che si mischia alle liriche scritte per intero da Cesare Bogazzi.

“Emotional Anatomy” conta 11 tracce registrate all’Igloo Audio Factory di Correggio in provincia di Reggio Emilia, prodotto e mixato da Giacomo Fiorenza (premio MEI 2011) con il supporto di Andrea Sologni, missato agli Alpha Dept Studio di Bologna grazie anche al lavoro di Andrea Suriani e pubblicato per l’etichetta discografica Primospaco Records. La ricerca di uno stile proprio, di un marchio di fabbrica inconfondibile non si riscontra (ancora) in questo album: evitando sterili parallelismi (ma doveroso in questo caso), “Emotional Anatomy” presenta melodie più elettriche rispetto al primo “A Place to Hyde” ma i Softloud hanno imboccato la giusta strada per la ricerca di un sound che si discosti dal fenomeno grunge che ha segnato l’inizio degli anni ’90: alcune tracce rimandano ai Pearl Jam ma senza alcun macabro artifizio; la scelta è stata ponderata, gli influssi della musica anglo-americana si lasciano apprezzare così come le liriche composte e cantate in lingua inglese.

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Softloud – Emotional Anatomy – Artwork

Qualche giorno fa è stato pubblicato il singolo “Circle” primo estratto dall’album “Emotional Anatomy”con tanto di videoclip ufficiale a seguito che la band ha concesso in esclusiva a Melodicamente fino al 24 Ottobre 2012. La melodia presenta tutte le caratteristiche si un singolo: il motivo è di facile ascolto (non per questo scontato), la ritmica scandisce le parole. Questa è la tracklist:

Softloud – “Emotional Anatomy”- tracklist:

  1. Silence is better than words
  2. Circle
  3. Something new
  4. Wrong
  5. Before anyone
  6. Calf (not easy)
  7. 3 A.M.
  8. The dreamer
  9. I feel
  10. Thinking
  11. Drifting

L’incipit dell’album vede la canzone “Silence is Better than Words” una melodia dolce, spezzata dal contro tempo altalenante che si apprezza tra una strofa e l’altra. Gli acuti del vocalist infondono alla melodia un retrogusto malinconico che induce alla riflessione. Questo è il preludio al singolo “Circle” che presenta una peculiarità: il ritmo entra nella testa ed accompagna l’ascoltatore, complice il fraseggio di chitarra.

La calma apparente di “Something New” (terza traccia) anticipa la più caliente “Wrong” che presenta una struttura strofa-strofa-ritornello il cui sound un pò piatto è spezzato dagli acuti sparsi qua e la nelle liriche. Questa è una caratteristica che risalata all’orecchio: il timbro di voce non trasmette noia, così come nella canzone “3 A.M.”: un motivetto molto fluido che si concretizza nell’adrenalina del ritornello sempre accompagnato dalla voce composta e non artificiosa.

“Before Anyone” e “Calf (not easy)” presentano una struttura simile così come “The Dreamer” e “I Feel” mentre merita particolare attenzione la canzone “Thinking”: il sound elettrico che caratterizza l’intero l’album si riscontra in particolar modo in questo brano con il fraseggio di basso che manda letteralmente in estasi l’ascoltatore. Chiude la tracklist “Drifting”: una parte instrumental all’incipit del pezzo (1:37) con basso e batteria in risalto, la parte cantata nel bel mezzo ed il finale instrumental.

“Emotional Anatomy” è un album che si lascia apprezzare in toto tranne per qualche pezzo che ad un orecchio meno attento potrebbe risultare un pò piatto. Alcuni brani richiamano palesemente il sound anglo-americano ma non per questo il lavoro viene screditato. Anzi, è un invito a proseguire la ricerca di un suond proprio che si distacchi da ciò che oramai spopola nelle radio e nei CD di ultima pubblicazione. Considerando che si tratta del secondo lavoro ufficiale, attendiamo il prossimo per poter apprezzare il talento di questi tre ragazzi.

Dite la vostra!

 

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