Simone Cristicchi affida al figlio la copertina di “Album di famiglia”

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Simone Cristicchi | © Cecchetti

Simone Cristicchi con “Album di Famiglia”, il nuovo disco che uscirà in concomitanza con la partecipazione dell’artista romano al Festival di Sanremo 2013, approda al quarto lavoro in studio.

Un album registrato in buona parte nella  casa del cantautore, vicino ai suoi affetti più intimi, che racconta la parentela verso l’umanità tutta, la famiglia “umana” alla quale ci accorgiamo di appartenere attraverso il contatto con gli emarginati, i matti, i migranti:  Cristicchi arriva così, nella sua piena maturità artistica e consapevolezza di stile,  ad un album che è un’isola felice che resiste contro le dimenticanze e i cinismi del presente e per la cui copertina ha fatto vestire al figlio Tommaso di 5 anni i panni di art director. “Album di Famiglia” è un riassunto tematico di tutte le strade di ricerca percorse da Simone Cristicchi ngli ultimi otto anni: ne “La prima volta (che sono morto)”, brano in gara al 63° Festival di Sanremo, con swing e col suo sorriso surreale, Simone ci racconta un Paradiso alternativo, dove Pertini gioca ancora a carte e Pasolini gira il suo nuovo film; in “Cigarettes” un documento storico diventa cartina di tornasole per i nostri “razzismi involontari”, impliciti, inconsci. “Le sol Le mar” con il featuring di  Alessandro Mannarino è, invece, una cartolina estiva, grottesca, da un Bel Paese eternamente in cerca d’identità, che preferisce promuoversi anziché guardare in faccia le proprie eterne contraddizioni.

E poi ancora ne “I Matti de Roma”, ci ricorda “che male strano che è la normalità“; in “Senza notte né giorno” ci racconta la storia di un passato in cui il lavoro è il rischio e la fatica di una vita intera mentre “In Sipario” è la canzone nella quale rivive la magia polverosa e antichissima dello stare in scena, i mille mestieri che creano una condizione unica, effimera eppure immortale: lo spettacolo.

Simone Cristicchi | ©  Cecchetti
Simone Cristicchi | © Cecchetti

Struggente è il pezzo intitolato “Laura”,  ispirato alla biografia e alle vicende dell’attrice Laura Antonelli: un omaggio e un monito, in forma di lettera, contro i pericoli delle “gogne mediatiche”  e la denuncia della crudeltà che può attraversare il mondo dei media in cui si è  pronti a farsi cannibali e giudici della vita privata delle persone. “Canzone Piccola”, “La cosa più bella del mondo”, “Mi manchi” (quest’ultimo secondo brano dell’album presentato a Sanremo 2013) sono tre piccoli capolavori di romanticismo moderno, esempi di quella “onestà delle emozioni in musica” di cui Cristicchi è ormai un giovane maestro riconosciuto.

Simone Cristicchi ci porta poi a visitare l’umanità dimenticata, in storie nascoste con “Magazzino 18″ (nome del deposito situato nel porto d Trieste che conserva moltissime masserizie abbandonate da un intera generazione di italiani costretti all’esilio) attraverso la quale riscoprire la complessa vicenda dell’esodo giuliano-dalmata. La canzone farà parte di uno spettacolo teatrale in preparazione per la fine del 2013 per il teatro Stabile di Trieste. Nel finale dell’album, Simone ci regale la poesia “Testamento” di Mauro Marè (considerato uno dei più grandi poeti del secondo ‘900 nel comporre versi in dialetto romanesco) un commiato dal mondo dolcissimo e lieve, come l’aria che soffia su una collina.

Simone Cristicchi - "Album di famiglia"  artwork
Simone Cristicchi – “Album di famiglia” artwork

Tracklist:
1. Mi manchi
2. La prima volta (che sono morto)
3. Canzone piccola
4. Laura
5. Magazzino 18
6. Cigarettes (feat. Nino Frassica)
7. Senza notte né giorno
8. Scippato
9. La cosa più bella del mondo
10. I Matti de Roma
11. Le sol le mar (feat. Alessandro Mannarino)
12. Il Sipario
13. Testamento

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