
Sigur Ros
Sono una delle band più interessanti e positive del panorama musicale attuale e anche durante la loro ospitata al Festival di Venezia, i Sigur Ros non hanno disatteso le aspettative. La band islandese ha parlato del successo e della loro scelta di rimanere in Islanda: mantenere lāindustria discografica il più lontano possibile, infatti, ĆØ una prioritĆ per la band che desidera non avere pressioni da sopportare.
I Sigur Ros hanno presentato a Venezia āInniā, splendido reportage che li vede protagonisti sotto lāocchio attento di Vincent Morriset. La formazione uscirĆ a Novembre con un doppio cd live che, quindi, non aggiungerĆ nulla dāinedito al background musicale del gruppo. La band, però, ha giĆ specificato che ĆØ al momento occupata nella stesura del suo nuovo album che, probabilmente, dovrĆ uscire durante la prossima primavera. Ricordiamo che i Sigur Ros hanno pubblicato tre anni fa āāMed Sud I Eyrum Vid Spilum Endalaustā.

- Sigur Ros
I musicisti islandesi hanno partecipato alla āGiornata degli autoriā, proprio con āInniā, che non ĆØ il primo progetto del genere ma giĆ nel 2007 la formazione aveva realizzato un documentario sul Heima. I film appaiono molto diversi in quanto nel primo il gruppo era contestualizzato in Islanda ed era ripreso nella quotidianitĆ mentre con āInniā tutta lāattenzione ĆØ concentrata sul concetto di performance che, ĆØ stata ripresa in tutta la sua magia e classe.
āInniā può essere raccontato come un documentario vorticoso in bianco e nero con immagini granulose che riescono ad evocare tutto il potere dei Sigur Ros. La musica della formazione islandese ĆØ in grado di abbracciare fin da subito il pubblico, trasportandolo in un panorama irreale.
In sala, oltre al regista canadese Vincent Morisset ci sono stati tre dei quatto musicisti; mancava il cantante JonsƬ, attualmente impegnato nella sua proficua carriera solista. Nella sala dedicata alla trasmissione di āInniā, Georg Hòlm, il tastierista Kjartan Sveinsson e il batterista Orri Pall Dyrason hanno mostrato al pubblico il nuovo affascinante reportage. Elegantemente vestiti di nero, i Sigur Ros sono da sempre famosi per non essere aperti e loquaci ma, sono apparsi molto disponibili nello spiegare āInniā ma soprattutto nel definire, ancora una volta, la loro musica.
Riguardo al documentario presentato proprio nella splendida localitĆ italiana, a parlarne ĆØ stato il tastierista che lāha definito come un āmomento di sola performanceā; la band, infatti, ha preferito abbandonare la formula del classico documentario con interviste e backstage per optare su una scelta molto più intima. Le precisazioni tecniche sono aggiunte da Vincent Morriset che parla del lavoro di editing: āOra sto esplorando le potenzialitĆ del computer. Non penso mi dedicherò più a un progetto del genere, troppo faticoso!ā.
Domande finali moderate del critico musicale John Vignola a cui i Sigur Ros hanno risposto, molto gentilmente e con la loro proverbiale calma. Il pubblico, come si può immaginare, si ĆØ concentrato sul prossimo attesissimo lavoro del gruppo. I Sigur Ros hanno risposto che la formazione sta preparando un nuovo disco e che il 2012 sarĆ un anno di tournĆØe che, sicuramente, toccherĆ anche lāItalia.
Soddisfazione finale con tanto di sorrisi ad una domanda riguardante lāalchimia fra musica e cinema: la band islandese conferma di essere molto orgogliosa di vedere i propri brani sempre più in film dāautore. In āCafĆØ de floreā, presentato proprio questāanno nella rassegna delle āGiornate degli Autoriā, vi sono ben quattro canzoni dei Sigur Ros.
In attesa di poter vedere al formazione riunita, al completo, per il tour del 2012, ricordiamo che JonsƬ, il cantante della band, da alcuni anni porta avanti parallelamente, un progetto solista che merita sicuramente di essere approfondito: musica in linea con quella proposta dalla formazione islandese ma, se possibile, meno contorta e con linee guida maggiormente pop. Ricordiamo il magnifico āGoā che riassume, brevemente, la musica proposta dalla sognante voce di Jonsi.