Ieri sera è andata in scena su Rai 1 la tanto attesa serata con Roberto Benigni dedicata alla Costituzione ed intitolata “La più bella del mondo”: il comico ha aperto il suo spettacolo tirando in ballo, pochi minuti dopo l’inizio dello show, Silvio Berlusconi ed in particolar modo la sua scelta di tornare in politica; scelta definita, senza tanti giri di parole, una disgrazia. La serata di ieri è stata una manna dal cielo per la Rai tenendo conto che il primo canale è stato record di ascolti. Gli italiani sono rimasti incollati al televisore per seguire una delle menti più brillanti del nostro paese e le ore passate in compagnia di Roberto Benigni sono l’argomento del giorno, hanno invaso da quotidiani a siti di musica e di cinema. Perché musica? Roberto Benigni per tutto lo show è stato accompagnato da Nicola Piovani e dal suo capolavoro cinematografico “La vita è bella”; il direttore d’orchestra che tutti ricordiamo per il tema del film triplo premio Oscar è stato il sottofondo musicale del comico che è entrato in scena sulle note di “Il partito del pinzimonio”. Roberto Benigni afferma di amare molto la Costituzione italiana e di averla riletta recentemente. Le parole per la Costituzione sono state le seguenti: “E’ straordinaria, la più bella del mondo” proseguendo con: “Mi sono occupato di Dante e della sua opera che illustra il cielo di Dio, con la Costituzione si ritorna al cielo degli uomini”.
Una serata da record quella di ieri sera nel corso della quale la tv italiana ha accolto in prima serata una splendida discussione sulla Carta Costituzionale dando a Rai un boom negli ascolti: hanno seguito la trasmissione oltre 12.6 milioni di telespettatori. Lo show ha raccolto in media il 43,94% di share e i social network, nella serata di ieri, avevano come unico filo conduttore proprio la disquisizione delle parole di Roberto Benigni, uno dei pochi personaggi italiani, che riesce a portare sul piccolo schermo grandi riflessioni: sostenuto da un grande consenso da parte del pubblico, Roberto Benigni riesce a realizzare spettacoli e momenti televisivo che per altri sarebbero stati pura utopia.
Roberto Benigni non ha mai avuto paura di esporsi e anche stavolta non le ha certo mandate a dire a nessuno. L’obiettivo centrale della sua satira era e rimane Silvio Berlusconi, paragonato ad una disgrazia e alla fine del mondo; satira che ha poi lasciato posto alla lettura dei Principi Fondamentali della nostra Costituzione difronte ad un ristretto pubblico composto per lo più da giovani che hanno ascoltato il monologo di Benigni. Una serata di risate, applausi ma anche molte critiche verso gli errori della politica. “Indifferenza”, un grande errore e il vero male del paese; Benigni si sofferma più volte sull’indifferenza ormai diffusa dicendo che la politica va amata più che rispettata poiché è la cosa più alta per organizzare la propria vita, dal lavoro alla serenità concludendo con “Non avere interesse per la politica è come dire di non avere interesse per la vita”.
Quando il comico fiorentino arriva a toccare l’articolo 3, quello dedicato all’affermazione del principio di eguaglianza dei cittadini davanti alla legge senza alcuna distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche e di condizioni personali e sociali, Benigni scherza dicendo che questo articolo è stato scritto a Woodstock, una specie di “Imagine” di John Lennon trent’anni prima. Roberto fa ridere il pubblico descrivendo una surreale scena di fricchettoni a Montecitorio che “si passano il cannone” nel nome della pace e dell’uguaglianza. C’è spazio davvero per tutti, dalla Chiesa e lo Stato (articolo 7) toccando il lavoro (articolo 4) proseguendo poi con la guerra (articolo 11) culminando con un lungo monologo sull’articolo 12 dedicato al tricolore. E Roberto Benigni sottolinea la necessità di sentire proprio il tricolore.
Il comico toscano tocca più volte in metafore, iperboli e paragoni la musica, paragonando i comunisti e la lotta alla magistratura per Berlusconi a “Satisfaction” per i Rolling Stones passando per la già citata Woodstock. Probabilmente solo una mente illuminante come quella di Benigni avrebbe potuto paragonare la creazione della Costituzione al sempre-citato Woodstock ma sono anche i momenti più semplici che creano commozione e un abbraccio ideale fra il comico e il popolo. Roberto Benigni è un fiume in piena fra moniti al paese, fra risate, applausi ma soprattutto non manca l’emozione sincera.
E’ proprio sulle note di “Beautiful that way” del maestro Nicola Piovani che ricordiamo per essere il tema principale di “La vita è bella” che Benigni cantando la versione italiana del brano si commuove, augurando a tutti un Buon Natale. Lo show di Roberto Benigni sembra quasi essere un cerchio che si chiude “La vita è bella” – “La più bella del mondo” e ancora “La vita è bella”, lì dove tutto sembra nascere e spegnersi. Benigni intona il famoso brano della colonna sonora del film più volte premio Oscar ed immediatamente è standing ovation.
Dopo Renzi.