Caterina Caselli dopo la vittoria del suo pupillo, il jazzista 29enne di Urbino Raphael Gualazzi, vincitore del premio della critica Mia Martini e della categoria Giovani a Sanremo con il brano “Follia d’Amore“, in un’ intervista a “Il Corriere della Sera” pare si sia lamentata della difficoltà nel lanciare nuove proposte.
“Noi discografici indipendenti siamo ostacolati da major e radio. La rottura tra Sfc e radio è stata voluta dalla maggioranza delle grandi case discografiche – Ha spiegato la produttrice – Noi eravamo in minoranza e alla fine siamo stati quelli che hanno pagato maggiormente l’embargo alla messa in onda dei nuovi dischi italiani. Siamo competitivi nel mondo con un artista come Bocelli e in Italia ci mettono in una situazione in cui dobbiamo pietire per un passaggio radio o tv. In questo panorama soltanto la stampa e le radio minori ci hanno sostenuto“.
Ovviamente ci si aspettava una replica che giunge subito da Lorenzo Suraci, presidente di Rtl 102.5 che avrebbe risposto: “Accuse destituite di ogni fondamento le accuse della Sig.ra Caselli, secondo cui la sua casa discografica avrebbe pagato il prezzo di un presunto embargo ai danni degli artisti italiani operato dalle principali radio nazionali. Se così fosse Raphael Gualazzi non sarebbe entrato in programmazione su Rtl 102.5 e con il rilievo testimoniato dal numero di passaggi riservatogli. E’ altresì palesemente falso che un artista come Gualazzi sia stato sostenuto solo, come dichiarato dalla Sig.ra Caselli al Corriere della Sera, dalla stampa o dalle radio minori“.
“Solo una leale e franca collaborazione fra tutti i soggetti interessati, Case discografiche, artisti e media, Radio in primis potrà garantire un sostegno continuo e produttivo alla musica italiana e agli artisti emergenti. Il negare la realtà, come nel caso di Gualazzi, non è un buon metodo per rafforzare tale collaborazione“.