Molto spesso le canzoni vengono usate come mezzo per dire qualcosa a qualcun altro: una dedica amorosa, una dichiarazione di intenti, un modo per terminare un’amicizia… ed in alcuni casi anche come vera e propria dichiarazione politica. Almeno questa è la strada, come al solito sempre molto originale, che ha intrapreso il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo per alcune dichiarazioni a mezzo stampa dirette ad alcuni suoi esponenti.
Il tutto è partito da alcune dichiarazioni di Beppe Grillo dirette a Giovanni Favia, esponente di spicco del M5S in Emilia Romagna, che ha dedicato a Favia il testo di “Canzone per l’estate” di Fabrizio De Andrè:
Una vecchia canzone diceva “Perchè non riesci più a volare? Ti senti rinchiuso senza vie di uscita, ma la porta del piccolo locale dove ti trovi (da quanto tempo?) non ha serrature. Se abbassi quella maniglia potrai uscire fuori, ma non lo fai. Ti aspettano due ali, un cielo da esplorare. Perchè non riesci più a volare? Hai paura dell’ignoto. Nessun luogo è per te più sicuro di dove spendi le tue giornate. Lo sai, ne sei sicuro. Tutti lo dicono. Chi sei tu per contraddirli? E se poi aprissi quella porta cosa penserebbero di te? Cosa farebbero di te? L’alba ha già ceduto il posto al tramonto e ci sarà un’altra notte. Senza sogni sarà perfetta. Perchè non riesci più a volare?”.
La risposta da parte di Favia è arrivata sempre usando una canzone di De Andrè, “Via del campo“, citata dallo stesso durante l’intervista al programma “Otto e mezzo” diretto da Lilli Gruber e riferendosi al letame sparso sul Movimento in questi giorni:
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Intanto un altro grillino, Massimo Bugani, capogruppo in comune a Bologna e da tempo in rotta con Favia, ha fatto il verso a Grillo e pubblicato sul suo profilo Facebook la canzone “Addio” di Francesco Guccini, dedicandola a Favia:
Io dico addio alle urla scomposte di politicanti professionisti, a quelle vostre glorie vuote.
Insomma, una vera e propria battaglia a colpi di musica: vediamo come proseguirà. Viene da dire che, almeno a cultura musicale, stiamo messi bene. Almeno.