Avere solo 26 anni ma sentirli tutti, temere il momento in cui bisognerà abbandonare gran parte dei divertimenti per sostituirli ai doveri. È questo il tema prevalente (anche se non l’unico) dei brani di esordio di un giovane cantautore calabrese, divenuto un micro-caso, grazie al tam-tam sui social network che ne ha fatto girare i brani un po’ in tutto il Paese.
Parliamo di “Scarda“, alias Nico Scardamaglio, cantautore che con una formula molto semplice – voce e chitarra – una visione pessimistica e ironica della vita quotidiana, narra storie comuni, di persone che per vari, quanto diffusi, motivi si trovano a star male con se stesse e con il mondo circostante. Come “Gina“, storia di una ninfomane dal cuore gentile, che sogna la sua storia d’amore li dove nessuno è disposto a concedergliela, o “Michele è matto“, brano su un uomo così concentrato sul ricordo della donna che lo ha lasciato, da cominciare a non distinguere più quest’ultimo dalla vita presente. Altre realtà sono raccontate perchè Scarda racconta con semplicità la quotidinianità: la tristezza di chi ogni giorno va a fare un lavoro che non gli piace (“Depressione aziendale“) o l’originale rivisitazione in chiave interiore di un tipico fatto di cronaca; l’uccisione della ex (Sarà bellissimo però).
Scarda vive attualmente a Roma, dove ancora studia. La sua musica è riconducibile alla corrente indie-pop, che non di rado esprime il malessere diffuso di una generazione che non fa bei pensieri quando pensa al futuro. Alla domanda sulla scelta del suo nome d’arte, perché avesse scelto proprio “Scarda”, si fa una risata e dice egli stesso di averlo scelto con molta leggerezza, era l’abbreviativo con cui lo chiamavano (e lo chiamano tuttora) in confidenza alcuni suoi amici. Non appartiene ancora a nessuna etichetta discografica e i brani sono ascoltabili sulla sua pagina “Myspace” o su “Youtube” .