La serata di venerdì, quella che tradizionalmente ospita la finale dei Giovani è dedicata quest’anno alla storia del Festival: Sanremo Story è stata intitolata e tra duetti dei Big e ospiti di spicco ha tenuti gli spettatori incollati alla tv.
La serata evento di ieri è partita con l’omaggio alla tradizione sanremese dell’irriverente Luciana Littizzetto che con la sua immancabile ironia ha fatto il verso ai testi di vecchi brani portati al Festival. I testi di “Vecchio Scarpone”, “Povero amico mio” e altri ancora sono stati analizzati con occhio ironico dalla comica torinese. Luciana Littizzetto, in tema con la serata, ha sfoggiato abiti storici del Festival: da quello anni ’50 di Nilla Pizzi a quello indossato da Caterina Caselli nel 1966 per “Nessuno mi può giudicare”.
La serata omaggio al Festival con l’esibizione dei Big in duetto con altri artisti, ha avuto inizio sulle note di “Cos’hai messo nel caffè” datata 1969 e portata all’Ariston da Del Turco: la canzone è stata scelta da Malika Ayane che ha così inaugurato la serata. “Piazza Grande” (1972) di Lucio Dalla è invece quella scelta da Daniele Silvestri che del brano ha detto: “è un pezzo della nostra storia, uno dei più belli…”. E ricordando Dalla ha sottolineato, “uso il passato a fatica”, prima di iniziare una commossa esibizione: seduto sui gradini del palco Silvestri ha puntato su un pezzo a cui lo legano emozioni particolari, che traspaiono tutte perfettamente attraverso la sua interpretazione.
Nicola Piovani inaugura la carrellata dei giudici della giuria di qualità che Fazio accoglie sul palco e che è si completa con Eleonora Abbagnato, Stefano Bartezzaghi, Cecilia Chailly, Serena Dandini, Claudio Coccoluto, Rita Marcotulli, Paolo Giordano, Neri Marcorè, Nicoletta Mantovani. A loro il compito di esprimere le loro preferenze partecipando così alla composizione della classifica finale.
“Per Elisa” risuona all’Ariston: la coppia di sicuro impatto è quella Emma – Annalisa. Le due giovani interpreti, entrambe uscite dalla fucina di Amici portano il pezzo datato 1981 di Alice nel corso del quale non è stato possibile non notare come la personalità scenica della pugliese abbiamo schiacciato un tantino quella di Annalisa che concorre a Sanremo per la vitoria finale. Antonella Ruggiero accompagna i Marta sui Tubi che hanno scelto “Nessuno” pezzo con cui Wilma De Angelis ha debuttato al Festival: più lenta e raccolta, almeno nella prima parte la canzone che si anima nel finale; bella interpretazione.
In ricordo della storia del Festival non potevano mancare i “Figli di..” ovvero Rosita Celentano, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi a cui venne affidata la conduzione del Festival 1989, un’edizione che all’epoca fu un esperimento ma che è ricordata come edizione per le gaffe e la poca dimestichezza dei giovani conduttori.
Sanremo Story prosegue sulle note di “Luce” di Elisa, successo piuttosto recente rispetto agli altri pezzi fin qui proposti: il brano è quello che Raphael Gualazzi ha scelto per Sanremo Story, bella la versione al piano del giovane jazzista anche se la voce di Elisa resta un difficile termine di paragone. “Io che non vivo” di Pino Donaggio datata 1965 è invece stata interpretata dai Modà di Kekko Silvestre che sceglie di non discostarsi dalla versione originale del pezzo. La serata si preannuncia lunga è Fazio annuncia Simone Cristicchi con “Canzone per te” del 1968 con cui Sergio Enrigo ottenne il primo posto a Sanremo: raffinata l’interpretazione di Cristicchi. Con Simona Molinari e Peter Cincotti sale sul palco dell’Ariston il jazzista Franco Cerri che accompagnare la coppia: per loro la scelta è caduta su “Tua”.
Maria Nazionale ha interpretato invece la celeberrima “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri data 1988: la cantante partenopea fin dalla prima nota rende subito chiara l’impronta data al pezzo che diventa all’istante un brano neomelodico.
Attesissima era l’esibizione di Marco Mengoni che ha scelto di omaggiare Luigi Tenco con la bellissima “Ciao Amore Ciao” (1967): la canzone portata in scena da Mengoni è per lui talmente sentita che nel corso della sua performance è sembrato estraniarsi mentre sul finale è riuscito a stento a trattenere le lacrime. L’Ariston ha apprezzato e a lui ha tributato un caloroso applauso. Altra performance estremamente attesa era quella degli Elii che hanno chiamto al loro fianco Rocco Siffredi: la presentazione del porno attore ad opera di Luciana Littizzetto non poteva che lasciare spazio a qualche battuta e a sottili doppi sensi che hanno percorso del resto l’intera esibizione degli Elio e le storie Tese, impeccabili e geniali, come sempre. Il gruppo ha scelto di essere affiancati da Siffredi che ha aperto la performance degli Elii a Sanremo Story con le parole di “Un bacio piccolissimo” (Robertino, Bobby Rydell, 1964): Elio e soci si sono presentati in scena nelle vesti di band “piccolissima”, con strumenti “piccolissimi” mettendo in piedi un o spettacolo nello spettacolo per carpire a Siffredi i segreti del suo successo in amore che altro non è se non “un bacio piccolissimo” appunto!
Il 1969 è l’anno che rivela il talento di una giovanissima Nada che ieri sera Max Gazzè ha omaggiato con “Ma che freddo fa”, un’esibizione che però ci pare non abbia reso giustizia alla bravura di Gazzè. Chiara e gli Almamegretta sono stati i due big sul palco: la neo vincitrice di X Factor ha portato “Almeno tu nell’universo” splendido pezzo datato 1989 e splendidamente proposto dall’indimenticabile Mia Martina, anche in questo caso, nonostante la bravura della Galiazzo il confronto con la grandezza di Mia ha forse penalizzato la giovane Chiara.
“Il ragazzo della via Gluck” (Adriano Celentano, 1966) è il brano della storia di Sanremo scelto dagli Almamegretta orfani di Raiz che per motivi religiosi non ha potuto esibirsi sul palco: oltre alla formazione solita l’Ariston ha accolto Marcello Coleman, alla voce, il dj Albino D’Amato, il sassofonista James Senese e il rapper Clementino. Per loro una performance che definire colorita è poco.Terminato così l’omaggio alla storia del festival da parte dei Big e prima dell’inizio ella finale dei Giovani, spazio sul palco a Stefano Bollani e ad uno splendido madley con “Terra promessa”, “Papaveri e papere”, “Vita spericolata” e “Volare”.
Antonio Maggio, Renzo Rubino , Ilaria Porceddu e i Blastema si giocano la vittoria di Sanremo Giovani 2013 che va alla fine all’ex voce degli Aram Quartet: Maggio riceve il premio tra le lacrime e lo dedica commosso ai genitori che lo seguono dalla platea. A Renzo Rubino va il Premio della critica mentre Il Cile, escluso dalla finale, riceve il premio per il miglior testo de “Le parole non servono più”, premio intitolato a Sergio Bardotti.
Finisca così Sanremo Story in attesa della finale dei Big.