La terza serata del festival di Sanremo è sempre stata la nostra preferita, vuoi perché sappiamo che siamo già a metà percorso di questa lunga maratona canora, e vuoi (anzi soprattutto) perché è quella dedicata alle cover di brani che hanno fatto la storia della musica italiana. Anche questa sera abbiamo trovato molto propositi positivi e alcuni meno.
La terza serata del Festival di Sanremo parte con la seconda e ultima manche dei quattro giovani che si daranno battaglia per due posti nella finalissima in programma oggi. A passare il turno è “Ritornerò da te” di Giovanni Caccamo che ha la meglio su “Galleggiare” della pugliese Serena Brancale; ultimo posto disponibile è quello conquistato da “Credo” di Amara che supera “Io non so cos’è l’amore” della campana Rakele. I due giovani si contenderanno la vittoria nella Sezione Nuove Proposte insieme a Enrico Nigiotti e i Kutso.
Tra i big invece, come riportavamo sopra, è gara a suon di cover e ad iniziare è un Raf versione “Rose Rosse” (in tutti i sensi). Tralasciando la brutta laringite di cui è vittima, è davvero l’arrangiamento e sopratutto il look a farci sobbalzare sulla sedia per lo spavento. Per riprenderci dal duro colpo basta l’ingresso di Irene Grandi e la sua versione di “Se perdo te“. Ancora elegantissima Anna Tatangelo che propone “Dio come ti amo” di Modugno in una interpretazione molto intensa e molto lontana dai brani che Kekko (dei Modà, ndr) compone per lei. A passare il turno del primo gruppo dei big è però la versione personalizzata da Moreno di “Una carezza in un pugno“.
Il secondo gruppo di big ha visto scendere in gara Chiara con una bella versione de “Il volto della vita“, Biggio e Mandelli con molta fantasia hanno optato per “E la vita, la vita” di Cochi e Renato mentre Nesli ha trovato in due strofe di rap la massima ispirazione per rivoluzionare “Mare mare” di Luca Carboni. A passare il turno è la versione pop rock di “Se telefonando” di Nek.
Il terzo gruppo formato dai Dear Jack con una versione rock di “Io che amo solo te“, Grazia Di Michele e Platinette in una simpatica e scenografica “Alghero” di Giuni Russo (A proposito, Grazia Di Michele dovrà rivedere i voti in intonazione per i suoi allievi ad Amici), Bianca Atzei con una versione insipida di “Ciao amore ciao” di Tenco ci fa ri-salire sulla sedia, Alex Britti ci regala un ottimo arrangiamento di “Io mi fermo qui”. I più votati, neanche a dirlo, i Dear Jack.
A distanza di 30 anni dall’ultima volta che hanno calcato il palco dell’Ariston, torna Tony Hadley in carne ed ossa (molta carne) e i suoi Spandau Ballet e via al medley con True, Gold e Through the barricades. Al termine dell’esibizione la band ha ricordato il loro amico Steve Strange, cantante dei Visage, scomparso proprio poche ore prima.
Si ritorna alla gara con una versione potente e precisa di “Ti sento” di Annalisa, Il Volo che rimangono fedeli agli anni ’80 con una versione precisa e curata di “Ancora” di Eduardo De Crescenzo; Lorenzo Fragola si cala nella vesti del cantautore e propone una versione apprezzabile di “Una città per cantare” e Lara Fabian che sfodera la sua arma migliore, la voce, per stappare un applauso dal pubblico dopo la sua versione di “Sto male”. Il pubblico però premia ancora una volta Il Volo.
Quinto e ultimo gruppo di quest’altra lunghissima serata formato da Gianluca Grignani in una versione intensa di “Vedrai, vedrai“, una Nina Zilli in una versione surfin’rock tendente al blues di “Se bruciasse la città“, Marco Masini efficace in “Sarà per te” dedicata all’amico Francesco Nuti e infine Malika Ayane che in tutta la sua eleganza e raffinatezza ci ha regalato una versione femminile di “Vivere” di Vasco Rossi portandoci in tutta un’altra dimensione. A passare i turno è Marco Masini.
Ultimi ospiti musicali della serata i Saint Motel che ci presentano live “My type” e “Cold cold man” Mentre a vincere la sfida delle migliori cover tra i cinque big che hanno passato il turno è Nek e la sua rivisitazione di “Se telefonando”