Kaligola sarà uno dei giovani talenti che vedremo nella sezione Nuove Proposte di Sanremo 2015, ormai è partito il conto alla rovescia per il Festival e noi abbiamo intervistato il rapper per conoscere il suo lavoro da vicino. All’Ariston presenterà il brano “Oltre il giardino” e sarà anche il più giovane tra i protagonisti della kermesse. Oltre a scrivere i suoi pezzi, Kaligola (al secolo Gabriele Rosciglione) si occupa anche di montaggio e regia dei suoi video: è stato scoperto a soli 14 anni ed ora è pronto al suo debutto in uno degli scenari più importanti della musica italiana.
Conoscendo la sua passione per il cinema e la letteratura, gli abbiamo chiesto come mai abbia scelto di comunicare proprio attraverso il rap:
Il rap consente di scrivere testi lunghi e articolati dove è possibile costruire piccole storie, questo si collega alla mia passione per il cinema. Spesso quando scrivo un testo e compongo una musica mi si materializza in mente il video che intendo girare.
Negli ultimi anni il rap ha riscosso molto successo ma arrivare a Sanremo – kermesse criticata tutti gli anni perché poco attenta alla modernità – non è un traguardo che tutti possono raggiungere. Cosa pensi di trasmettere con il tuo brano e qual è stata la tua reazione quando hai saputo che avresti partecipato al Festival?
Spero di trasmettere soprattutto emozioni, sia grazie al testo che alla musica. Mi ritengo molto fortunato di partecipare a Sanremo, anche perché è un evento che raggiunge molti telespettatori. La mia reazione alla notizia? Stentavo a crederci (anche se ci speravo, ovviamente).
Il primo successo a soli 14 anni: in Italia è insolito incontrare talenti così giovani e soprattutto vederli durare nel tempo. Ci puoi svelare il segreto del tuo successo?
Ho avuto la fortuna di essere notato quando avevo 14 anni e questo mi ha incoraggiato a continuare a sperimentare fino ad approdare qui.
Non solo ti occupi di scrivere i tuoi brani, ma anche di regia e montaggio video, sei un artista a 360°. Pensi di continuare a coltivare il tuo talento in Italia o di sperimentare anche all’estero?
Mi piacerebbe moltissimo poter studiare montaggio e regia a Los Angeles, ma è molto costoso. Spero di poter avere, perché no anche grazie alla musica, i mezzi economici per realizzare anche questo sogno un giorno.
Un rapper che ama la poesia, cita frasi in latino e non ha tatuaggi: un personaggio piuttosto diverso da quello a cui siamo abituati e in quello che sembra un ambiente competitivo e da “veri duri”, anche se negli ultimi anni rapper come Moreno e Fedez ci hanno saputo mostrare il loro lato più tenero… Cosa ne pensi di questo mondo? Cosa ti ha spinto ad avvicinarti e che rapporto hai con i colleghi?
Veramente non ho ancora fatto dei concerti ho solo seguito la mia passione, ho sperimentato e lavorato molto, ma finora completamente solo. Io penso che ci possa essere spazio per tanti modi di essere rapper e un confronto o una collaborazione possono solo essere costruttivi.
Spesso nascono duetti tra star del rap e quelle del pop: se dovessi sceglierne una, anche di fama internazionale, con cui incidere un brano, chi sarebbe?
Mi piacerebbe duettare con Erykah Badu, una cantante soul-jazz rinomata anche nel mondo hip hop.