Sanremo 2012: il cachet di Celentano in beneficenza, parla Emergency

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Adriano Celentano
Adriano Celentano | © Alberto Pizzoli/Getty Images

La partecipazione di Adriano Celentano a Sanremo 2012 è stata preceduta da molte polemiche e discussioni, sul contenuto degli accordi tra il Molleggiato e la Rai in relazione alla libertà dei suoi interventi sul palco del Teatro Ariston, ma anche per questioni legate all’entità del cachet assicurato al cantante. Aveva infatti scatenato le reazioni stizzite di alcune associazioni, la notizia secondo cui la partecipazione al Festival avrebbe fruttato a Celentano fino ad un massimo di 750mila euro: cifra che in periodo di crisi non era piaciuta a qualcuno che aveva invocato il buon esempio anche dal patinato mondo dello spettacolo e dalla Rai alla luce del fatto che il servizio pubblico riceve gli introiti del canone.

Tutte le critiche erano state zittite dal gesto di Celentano, annunciato attraverso le parole di Gianmarco Mazzi in conferenza stampa, che aveva annunciato di voler donare l’intero compenso in beneficenza: le modalità prevodo una divisione della somma, che può variare dai 300 ai 750mila euro a seconda delle serate a cui Adriano Celentano parteciperà, tra Emergency a sostegno di una o più strutture ospedaliere che rischiano la chiusura e alcune famiglie bisognose indicate dai sindaci di 7 città italiane ( Verona, Milano, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cagliari) che Adriano Celentano ha definito “i magnifici sette”.

 

Adriano Celentano
Adriano Celentano | © Alberto Pizzoli/Getty Images

Oggi attraverso un’intervista pubblicata dal settimanale Chi, Cecilia Strada presidente di Emergency è intervenuta sulla vicenda lodando il gesto di Celentano:

Ha fatto una scelta ottima. Devolvendo il suo ingaggio proprio alle famiglie in difficoltà e a noi che curiamo chi ne ha bisogno nel mondo, Italia compresa, Adriano chiude il cerchio: le tasse dei cittadini vengono così utilizzate per aiutare i più bisognosi, che è esattamente il modo in cui dovrebbero essere utilizzate“.

Anche i  sindaci coinvolti nell’operazione hanno chiarito la loro posizione spiegando come utilizzeranno i soldi del Molleggiato: il primo cittadino della Capitale, Gianni Alemanno ha dichiarato di aver già individuato “tre famiglie in condizioni di grave disagio“, quello di  Milano, Giuliano Pisapia di essere ancora alla ricerca resa difficile dal numero di famiglie che avrebbero bisogno d’aiuto; il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris ha detto che terrà conto “del numero dei figli e del quartiere“, mentre a Bari, Michele Emiliano ha parlato di “tanti interventi straordinari da effettuare“. Per gli amministratori di Firenze (Matteo Renzi), Cagliari (Massimo Zedda) e Verona (Flavio Tosi) hanno deciso di affidarsi ai servizi sociali per compiere una scelta.

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