Sandro Joyeux è un cantastorie di origini italo-francesi, un vero e proprio menestrello che all’attivo conta un CD omonimo dal titolo “Sandro Joyeux”. Pubblicato lo scorso anno per l’etichetta Mr. Few il disco “Sandro Joyeux” è la risultante delle varie peregrinazioni che hanno segnato la vita di Sandro sin dalla sua infanzia: Alexandre Joyeux Paganini, all’anagrafe, a 10 anni è parte integrante nel coro della Radio Nazionale Francese, 6 anni più tardi si iscrive al Conservatorio del IX distretto di Parigi per studiare solfeggio e trombone prima di imbracciare per la prima volta una chitarra, strumento prediletto con il quale sviluppa una particolare tecnica esecutiva. Ma non è tutto.
Sandro Joyeux: La Biografia
Figlio dei sobborghi parigini, classe 1978, mamma francese e papà italiano. Gira la Ville Lumière fino a notte fonda già in erba, sviluppa una simpatia innata per gli emarginati e i disadattati che affollano le grandi metropoli ma la sua passione innata per la musica lo porta in tutte le biblioteche della capitale francese dove si può ascoltare musica gratuitamente. Da lì comincia un sodalizio che lo accompagna lungo i suoi viaggi tra la Francia, l’Africa e l’Italia sua patria adottiva che visita in lungo e in largo in autostop da Firenze a Roma, da Milano a Napoli. Se in Italia stringe amicizia con un numero ingente di camionisti che lo accompagnano nelle varie destinazioni, in Africa Sandro Joyeux si appassiona alla musica del West Africa sviluppando oltremodo la tecnica della chitarra percussiva peculiarità delle sue produzioni. Dal reggae al folk, dal rock al blues il problema all’udito di cui è vittima sin da piccolo non gli impedisce di sviluppare l’orecchio per la musica portando le sue produzioni nelle carceri e nei centri d’accoglienza di buona parte del vecchio continente.
In Marocco impara l’arabo, a Lille (capitale europea della cultura del 2004) fonda i 100Dromadaires, band dalle influenze Reggae e Afro, mentre l’anno successivo si reca in Mali dove impara i dialetti Bambara, Wolof, Malinke. Oltre 300 concerti in giro per tutta la Francia lo portano poi in Italia dove, nel 2011, incontra Mauro Romano e nasce così l’idea di incidere un disco nel capoluogo partenopeo. Nel frattempo prende forma l’Antischiavitour ideato e diretto da Sandro Joyeux, un’idea che nasce in seguito all’incontro dei braccianti agricoli africani impegnati in Italia, mentre il 2012 è l’anno di esordio del CD omonimo “Sandro Joyeux” pubblicato per l’etichetta Mr. Few di Mauro Romano e Giuliano Minati. Il 21 Dicembre 2012 lo presenta in anteprima all’Angelo Mai Occupato di Roma prima di approdare sul palco di Pino Daniele con la band del percussionista Tony Esposito che lo vuole con lui in occasione degli spettacoli “Pino Daniele – Tutta n’ata Storia”.
Sandro Joyeux. La recensione
“A mon pére, a ma mére, a l’Afrique”. La dedica in apertura del CD “Sandro Joyeux” rappresenta il punto focale dell’animo del giovane Sandro: dai suoi natali agli amici africani le sue produzioni sono una continua ricerca delle ricchezza che alberga dentro ognuno. Un crescita marginale, uno slancio verso nuovi mondi senza dimenticare le proprie radici. Se il continente africano è il futuro Sandro Joyeux ha l’onore di aver gettato un seme i cui frutti si vedranno nel tempo: 11 brani tra composizioni sue e rivisitazioni di grandi classici della cultura africana, un disco eterogeneo che non perde nè di ritmo nè di compostezza. L’intera produzione unisce la tradizione cantautorale francese con partiture che possiamo definire afro-folk, la tecnica della chitarra percussiva fa da eco ai testi in dialetto Bambarà, kassonké (Mali), Wolof (Senegal) Pidgin Nigeriano e Ivoriano. L’imponente utilizzo delle percussioni dalla daama al calebasse, bongos, kash, shekerè, shaker, creano una simbiosi con il sassofono di Daniele Sepe come nel brano “Zombie” senza dimenticare la kora suonata da Madya Diebate nel brano “Kèmè Bourama”. La cornice, comunque sia, è rappresentata dalla chitarra e dalla voce di Sandro Joyeux che sviluppa oltremodo una scrittura molto fluida, non schematica, valorizzata dal timbro di voce destinato a diventare un “marchio di fabbrica”. Leggendo le traduzioni dei testi, infatti, è possibile apprezzare tutta la sensibilità del menestrello che quest’anno (solo in Italia) si è esibito ben 127 volte mentre l’Antischiavi Tour continuerà a far tappa tra l’Italia e il vecchio continente.
“Sandro Joyeux”. Tracklist
- Niomiyiran – Joyeux/Demouveaux
- Ancien Combattant – Zao (Congo)
- Kingston – Sandro Joyeux
- Mariama – Boubacar Traoré (Mali)
- Sa golo – Boubacar Traoré (Mali)
- Kémé Bourama – Traditionale (Mali)
- Premier gaou – Magic System (Costa D’avorio)
- Zombie – Fela «Anikulapo» Kuti (Nigeria)
- Sunu societé – Canto Popolare (Senegal)
- Sur les rives – Sandro Joyeux
- Voleurs de vie – Sandro Joyeux