Samuele Bersani, “Nuvola Numero Nove” dedicato a Lucio Dalla

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Samuele Bersani - Nuvola Numero Nove - Artwork

E’ uscito ieri, 10 settembre 2013, il nuovo album di Samuele Bersani, “Nuvola Numero Nove” per Sony Music. Un ritorno, quello del cantautore romagnolo, che arriva a distanza di quattro anni dall’ultimo album di inediti “Manifesto Abusivo e dopo la partecipazione al Festival di Sanremo 2012, dove vinse il premio della Critica “Mia Martini” con il brano “Un pallone“. Il titolo dell’album è la traduzione  letterale dell’americano “cloud nine“, che sta per “settimo cielo”. “E io oggi mi sento lassù, felice. Non ho più bisogno di rifugiarmi nella mia bellissima infanzia, e l’ho sempre cantata. La piadina romagnola… Adesso basta. Questo disco non è per nulla nostalgico, non reo nemmeno più che oggi sia peggio di ieri.”– ha raccontato Bersani.

Ed è proprio a quel Sanremo del 2012 che Bersani scambiò l’ultima chiacchierata con Lucio Dalla, in una delle notti del dopofestival, nel bar dell’albergo: “Aveva l’aria stanca, non era il solito Dalla. Un mese dopo se ne è andato.” Dalla che di questo album, che esce dopo un anno e mezzo da quel Festival e dalla sua scomparsa, ne è stato l’ispiratore: “Faccio questo lavoro e vivo in questa città perché un giorno lui m’ha ascoltato suonare. Su di me ha messo la sua firma, la sua pazienza, i suoi soldi.” Ed è quando, di ritorno a Bologna per ritrovare una tastiera, trova la Pressing a pezzi, che ha deciso di incidere l’album proprio nei suoi studi, ma per la prima volta senza di lui.

Samuele Bersani - Nuvola Numero Nove - Artwork
Samuele Bersani – Nuvola Numero Nove – Artwork

E’ stato strano, ho dovuto fare tutto da solo. Ho anche suonato molti strumenti del disco. Ma c’è la sua mano, perché il disco l’ho fatto pensando anche che potesse piacere a lui. In più mi ha fornito la scintilla che ha cambiato la mia vita e dato vita a questo album“. E con questa ultima frase, il cantautore si riferisce alla storia raccontata dal singolo “En e Xanax“, primo estratto dall’album: l’incontro con una ragazza avvenuto vicino Piazza Maggiore, sotto la casa di Lucio Dalla mentre risuonava “Cara”, che è poi diventato una grande storia d’amore, un po’ come quella di Anna e Marco. “Ci siamo incontrati un pomeriggio, e ci siamo raccontati molte cose. Ad esempio, lei mi ha detto: “Ti devo confessare che c’è stato un periodo della mia vita in cui facevo fatica a vincere l’ansia, soprattutto prima di dormire, quindi ho preso l’En”. Ho risposto: “Figurati, a me è successo lo stesso, solo che io prendevo lo Xanax”. Poi la sua battuta fulminante: “Allora io e te siamo En e Xanax“. Lo siamo diventati subito: arrivato a casa mi sono messo al pieno e sono venute fuori la musica, le parole e l’arrangiamento, tutto in una notte e mezza. Poi, in questi sei mesi, l’album è venuto fuori da sé, come se mi fossi liberato improvvisamente di una serie di lacci“. Una canzone che è un atto di speranza, di amore, di rivoluzione, che è quello che accade quando due persone “lottano come dei giganti contro ogni dolore”, insieme, rimuovendo le paure. “En e Xanax” è il primo singolo da un album che segna la consapevolezza dell’artista, un album scorrevole formato da dieci inediti che raccontano storie, parlano di rivoluzione, lanciano messaggi per svelare l’anima di un artista che non ha mai smesso di stupire per l’attenzione del suo sguardo sulle cose, e per la capacità di metterla in parole.

 

 

 

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