Roger Waters, lo sbarco di Anzio e il padre ritrovato

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Roger Waters - "The Wall", Roma - Ph. © A. Moraca

70 lunghi anni ci separano dallo sbarco degli alleati ad Anzio, 70 lunghi anni che hanno separato Roger Waters e il corpo del defunto padre, il sottotenente Eric Fletcher Waters, caduto durante la seconda guerra mondiale. Una storia cucita nella storia, le versione di un uomo che ha perso il padre ancora in erba, una versione che trova spazio nelle versioni che spopolano la storia. Che lo sbarco degli alleati sia avvenuto ad Anzio o a Nettuno, poco importa in questa sede, quello che interessa è un pezzo di storia che chiude il suo cerchio, qui, in Italia. Il 18 Febbraio prossimo Roger Waters riceverà la cittadinanza onoraria di Anzio e inaugurerà, poi un monumento dedicato al padre e a tutti i soldati inglesi morti in guerra per liberarci della tirannia del partito nazionalsocialista. E non solo.

Roger Waters, lo sbarco di Anzio e il padre ritrovato

Un pò di storia.

17 Febbraio 1944. La Compagnia “Z” del sottotenente Waters è sotto assedio da parte di un commando di soldati italo-tedeschi che li invitano alla resa. Riescono a difendersi e a far indietreggiare il nemico con l’ultilizzo di armi belliche. All’alba del giorno 18 Febbraio la Compagnia “Z” del sottotenente Waters è nuovamente sotto attacco da parte nemica ma riesce a respingere e a resistere fino a tarda mattinata quando vengono assaliti e uccisi: tra i cadaveri c’è anche quello del sottotenente Eric Fletcher Waters. Da questo momento parte la stopria che ci guida fino ai giorni nostri, nel mezzo l’infanzia tradita del giovane Waters, i Pink Floyd e il lungo calvaria che ha portato Roger a ritrovare il cadavere del padre.

Il fatto.

Nel mese di Marzo del 2013 Roger Waters si reca presso il cimitero militare di Cassino, per l’ultima volta, la sua, dove termina il suo viaggio. Pochi curiosi presenti, tempo per rispondere alle domande di alcune tv locali e via in macchina con un vuoto ancora da colmare. Il video fa il giro del mondo, perchè il nome di Roger Waters è indissolubilmente legato a quello dei Pink Floyd e caso volle che davanti al piccolo schermo ci fosse Harry Shindler, rappresentante in Italia dell’associazione dei veterani dell’esercito britannico, presente ad Anzio, rimasto in Italia dove si è anche sposato. Dal giorno in cui è terminata la guerra, ha dedicato la sua vita a raccogliere materiale di origine militare per ricostruire l’intera vicenda: dopo un pò di ricerche è entrato in possesso del rapporto stilato dal tenente colonnello J. Oliver-Bellasis, all’epoca comandante dell’Ottavo Battaglione dei Royal Fusiliers. Lì, in quel rapporto, ci sono indicazioni più o meno precise di come si svolsero i fatti e compare anche il nome del sottotenente Waters.

Roger Waters - "The Wall", Roma - Ph. © A. Moraca
Roger Waters – “The Wall”, Roma – Ph. © A. Moraca

Il caso.

Non sapeva minimamente chi fosse Roger Waters, ma Harry Shindler conosceva bene il sottotenente Waters a tal punto che prende in parola l’appello mosso dal figlio e decide così di mettersi in contatto con lui. Non immagina che ha avuto modo di parlare con un pezzo di storia della musica mondiale ma gli ha promesso che se e quando vuole può prendere visione di tutto il materiale che lo riporta al luogo dove il padre è stato seppellito. Tutto ciò è stato possibile anche grazie all’aiuto di un architetto che, avvalendosi della tecnologia recente, entrato in possesso delle coordinate presenti nel rapporto del tenente colonnello J. Oliver-Bellasis (oggi in possesso di Harry Shindler) è risalito al luogo dove è sepolto il sottotenente Waters. E’ sepolto ad Anzio, nel cimitero inglese in località Falasche.

Giorni nostri.

Roger Waters sarà presente il prossimo 18 Febbraio ad Anzio insieme ad Harry Shindler in comunione con i sindaci di Anzio e Aprilia per deporre una corona di fiori; subito dopo Roger Waters sarà insignìto della cittadinanza onoraria di Anzio. Per ringraziare il veterano Shindler, Roger Waters gli ha inviato in anteprima una canzone inedita dal titolo “Only One River” in cui parla proprio della vicenda che lo lega al padre. Si chiude finalmente così un cerchio che ha segnato la vita dell-ex bassista dei Pink Floyd.

 

 

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