La vicenda va avanti dallo scorso giugno ma è arrivata un’ulteriore conferma, è stata bloccata la vendita del nuovo album di Roger Waters, intitolato “Is This The Life We Really Want?“.
Il motivo sta tutto nella copertina, che riprenderebbe le famose “cancellature” dell’artista Emilio Isgrò. Si tratterebbe di un plagio a tutti gli effetti, questa la decisione del Giudice Silvia Giani. Anche se la vendita può proseguire online e la questione potrebbe continuare in appello, per il momento la vendita è stata interrotta e sono nate le prime polemiche. C’è chi è d’accordo sulla violazione di copyright e chi invece pensa che sia assurdo che vengano reclamate delle “cancellature”. Opere d’arte sì, quelle di Isgrò esposte nei musei, la sua tecnica sarà stata avanguardista ma non un’invenzione di suo pugno; di fatto cancellare parole, per censura o per errore, non è mica un’idea sua.
Il dibattito potrebbe andare avanti all’infinito, quella che sembra essere l’opinione più accettabile ed equilibrata è (incredibile) quella di Vittorio Sgarbi, che ha spiegato:
È come se gli eredi di Leonardo avessero dovuto querelare Duchamp per la Gioconda coi Baffi. Waters potrebbe non essersene accorto perché la posizione delle parole nei due manufatti è diversa e il gioco di una frase per sottrazione può farlo chiunque. […] Sarebbe un bellissimo omaggio che rende merito al lavoro di Isgrò, nulla di più, nulla di meno. Anche perché si tratterebbe di due categorie merceologiche diverse, non di un falso d’artista.
Secondo Sgarbi c’è la possibilità che Isgrò voglia approfittare della cosa a suo vantaggio, per ottenere la visibilità andata scemando negli ultimi anni. C’è invece chi sostiene l’esatto opposto, cioè che Roger Waters abbia sfruttato le opere dell’artista perché ormai la sua carriera sarebbe in declino.
Is This The Life We Really Want?, com’è andata
Nessun commento diretto dall’ex membro dei Pink Floyd nè tantomeno da parte della Sony, che ha avuto un mese di tempo per cercare di portare avanti le trattative. Il Giudice Silvia Giani della sezione specializzata del Tribunale di Milano lo scorso 16 giugno aveva inibito la commercializzazione, la diffusione e la distribuzione dell’involucro, della copertina, del libretto illustrativo e delle etichette dell’album alla Sony che ha prodotto il disco. Il giudice civile ha ritenuto che la copertina avesse “ripreso pedissequamente la forma espressiva personale” dell’artista siciliano Emilio Isgrò, aggiungendo che la conferma fosse arrivata anche “dalla comune percezione da parte dei critici musicali e dei critici dell’arte, che hanno immediatamente associato la copertina dell’opera discografica in oggetto all’artista Emilio Isgrò“. Alla Sony è stata imposta una penale di 100 euro per ogni violazione o inosservanza successiva del provvedimento del Tribunale.