Roberto Billi: dai Ratti della Sabina alla Creative Commons

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Roberto Billi è già noto a molti per essere il cantante e fondatore de I ratti della Sabina, in parallelo all’attività con il suo gruppo primario ha dato vita ad un progetto solista autoprodotto, il tutto insieme a nuovi musicisti: Andrea Ravoni alla chitarra elettrica, Giacomo Chiaretti al basso e Yuri Carapacchi alla batteria.

Scelta controtendenza per Roberto Billi, ha deciso di dare vita a 2 dischi, che non sono da considerarsi un doppio ma opere ben distinte ognuna con una sua precisa identità, “Diario di un equilibrista” e “Modernamente demodé“, pubblicati esclusivamente su internet sotto licenze Creative Commons sia sul sito ufficiale che su  Jamendo e Last.fm.

Roberto Billi ha curato personalmente ogni fase del lavoro di entrambi gli album, dalla stesura dei brani alle registrazioni, dalla produzione dei suoni all’editing fino al mixaggio finale, oltre ovviamente a suonare e cantare, avvalendosi solo per il Mastering di un tecnico del suono esterno (Alessandro Guasconi) presso lo Studio Virus di Siena.

I due lavori sono stati curati con un portatile e un comunissimo computer casalingo, integrato da buoni microfoni e da una scheda audio, riuscendo a far venire fuori 2 dischi contenenti 13 brani ciascuno realizzati con la logica di un disco ma con costi inferiori a quelli di un demo.

“Modernamente demodé” inizia già dal titolo a far uscire fuori ciò che Roberto Billi vuole trasmettere con la propria musica, il quale rappresenta la voglia di guardare sempre al futuro ma con le radici ben piantate nelle esperienze del passato, il tutto con la voglia di guardare la vita con una nostalgia un po’ retrò dei vecchi film muti in bianco e nero.
L’album, rispetto a “Diario di un equilibrista” è di scrittura più recente, infatti mentre il primo è il raccolto di una serie di appunti di viaggio di una decina d’anni, “Modernamente demodé” è stato quasi tutto scritto lo scorso anno e ha in linea generale un sound meno duro.

Sicuramente un buon futuro aspetta Roberto Billi a cui noi facciamo i nostri migliori auguri.

Vi lasciamo all’ascolto di “Modernamente demodé”.

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