Quasi pronto l’album dei Sensational Space Shifters, parola di Robert Plant

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Robert Plant | © Rick Diamond / Getty Images

La sua è quasi un’ossessione maniacale. Una certa cultura per l’etica che lo contraddistingue da sempre; lo charme e il culto per l’inesplorato ed il mistero, queste i punti cardine per descrivere Robert Anthony Plant, in arte Robert Plant. Classe 1948, festeggia da poco i 64 anni d’età (è nato il 20 Agosto del 1948) da quarant’anni doma i palchi di mezzo mondo soprattutto grazie alla voce che lo ha reso celebre nel mondo con i Led Zeppelin. L’unica band che negli anni ’70 è riuscita a detronizzare il monopolio che all’epoca detenevano i Beatles, l’unica al mondo ad avere contemporaneamente in classifica (quella americana) 6 singoli, l’unica al mondo ad avere un aereo privato con tanto di aerografia con scritto Led Zeppelin. Hanno sconvolto e conquistato il mondo, quasi sull’orlo della rottura (prima di pubblicare l’album “Led Zeppelin IV”) per le incomprensioni tra Robert Plant e Jimmy Page superate poi per aver scoperto la comune passione per la musica folk, record di presenze ad un concerto (con 56.800 persone strapparono un altro primato che fino a quel momento apparteneva ai soliti Beatles). Questi sono solo alcuni dei numeri e delle imprese compiute dai Led Zeppelin nell’intero decennio degli anni ’70 fino a quel maledetto Settembre del 1980 che vide spegnersi per sempre John Bonham e decretare così lo scioglimento del gruppo.

E così l’etica di Robert Plant lo conduce ad una carriera brillante da solista che lo accompagna ancora oggi; per suo volere, infatti, i Led Zeppelin non si sono mai riuniti se non per qualche breve apparizione) e la ragione è molto semplice quanto efficace: senza un componente del gruppo non ha più senso chiamarsi Led Zeppelin. Di certo tutto ciò in controtendenza rispetto ai colleghi che son tutti presi tra reunion e show annunciati: a volte l’amore per la musica supera il vincolo del marketing.

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Robert Plant | © Rick Diamond / Getty Images

E così dopo numerosi lavori e progetti solisti portati avantio in questi trent’anni (senza i Led Zeppelin) ecco che nel 2012 torna con un gruppo dal nome “Sensational Shape Shifters”, band capitanata dallo stesso Plant alla voce, seguito da Liam “Skin” Tyson alla chitarra e ai cori, Dave Smith alla batteria e percussioni, Billy Fuller basso e cori, Justin Adams chitarra e cori, John Baggot alle tastiere e Juldeh Camara ai violini. Quella particolare propensione per i suoni celtici Robert Plant non l’ha abbandonata; così come l’amore per la musica rock presa nella sua essenza ancora si apprezza nei suoi lavori come ha apprezzato chi ha partecipato al Sunflower Blues Festival di Clarksdale, nel Delta del Mississippi, dove raggiunto dal Telegraph dichiara che è quasi pronto per la pubblicazione un cd contenente 11 brani inediti più uno. In totale dodici brani dei quali però non svela nè titolo nè probabile data di pubblicazione lasciando tutti sulle spine.

Nel frattempo il Tour dei Sensational Shape Shifters continua nell’America del Sud (al momento resta esclusa l’Italia) ma il mito ed il culto per la musica non abbandona Robert Plant. E non abbandona neanche noi che restiamo in attesa di ricevere maggiori informazioni circa la pubblicazione di questo nuovo lavoro.

Robert Plant & Sensational Shape Shifters – “Somebody Knocking” 2012 Sunflower River Blues Festival

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