I Radiohead si sono ritrovati sotto un attacco hacker ed è stato chiesto loro un riscatto per riavere i loro materiali.
Si tratta di 18 ore di materiale risalenti ai tempi della registrazione di “OK Computer“. Gli hacker hanno richiesto 150.000 dollari per ridare indietro le registrazioni ma la band ha optato per un’altra soluzione. Ad annunciarla è stato Jonny Greenwood, con un comunicato in cui ha spiegato l’accaduto:
Siamo stati hackerati la scorsa settimana, qualcuno ha rubato l’archivio del minidisk di Thom risalente ai tempi di OK Computer, e ci sono stati richiesti 150.000 altrimenti sarebbe stato pubblicato tutto. Così, invece di protestare o di ignorare la cosa, rilasceremo tutte le 18 ore su Bandcamp a supporto di Extinction Rebellion. Solo per i prossimi 18 giorni. Così, per 18 £, potete scoprire se avremmo dovuto pagare quel riscatto. Il materiale non era destinato al pubblico (anche se alcune clip sono state inserite nella ristampa di OK Computer), è solo relativamente interessante. E molto, molto lungo. Non da scaricare dal cellulare.
Extinction Rebellion è un movimento socio-politico non violento che protesta contro il cambiamento climatico. I Radiohead hanno quindi deciso di approfittare della situazione spiacevole in cui si sono trovati per supportare la loro iniziativa. Come avranno preso la cosa gli hacker?
I fan sfegatati della band sicuramente contribuiranno alla causa, nonostante l’avviso di Greenwood. Tra le varie cose, potranno trovare una versione di “Paranoid Android” della durata di 12 minuti, la demo di “Karma Police” e un sacco di brani mai portati a termine. Avranno modo di prendere atto di tutto il lavoro scrupoloso che c’è stato dietro a uno dei dischi più celebri dei Radiohead, che peraltro festeggia i suoi 22 anni il prossimo 16 giugno. Ci sono anche la primissima versione di “Exit Music”, all’epoca intitolata “Poison” e delle tracce del singolo “Lift”, che il gruppo scelse di non inserire nell’album. Delle vere e proprie chicche.