E la piccola Rihanna ci casca ancora. Appena prima di Natale è stato pubblicato sul canale ufficiale VEVO di Youtube della cantante barbadiana il video del suo ultimo singolo “You Da One”.
La troviamo con capelli biondo platino che tanto mi fanno venire in mente la Raffaella Carrà dei tempi migliori, coperta di abiti da appassionato di filatelia, si dimena in mosse di più o meno esplicito riferimento sessuale, citazioni del testo della canzone in vari font che si intercalano e sovrappongoni alle immagini.
La canzone ed il video sono stati segnalati come dai contenuti espliciti direttamente dalla Universal Music, casa discografica di Rihanna, ma francamente non ne vedo il bisogno: il videoclip di “You Da One” non è niente di chè, si vede solo lei intenta spesso e volentieri a tocchicchiarsi e strofinarsi le parti basse, ma d’altronde lo fanno molti uomini quotidianamente in luoghi pubblici, personalmente non me ne scandalizzo più.
Dopo queste premesse, veniamo ora alla polemica del momento, che gira attorno a questo video.
Pare, infatti, che un importante fotografo di moda, tale Sølve Sundsbø, nel guardare “You Da One” abbia trovato alcuni fotogrammi che assomigliano clamorosamente a sue opere.
Come si può vedere dal portfolio della sua sezione in artandcommerce.com, sito dell’agenzia che lo rappresenta, Sundsbø ha realizzato una serie di foto in cui sul corpo di una modella, con capelli tagliati a caschetto, sono proiettati pois e righe.
In effetti, se guardate il video di “You Da One” che vi postiamo al termine dell’articolo, potete vedere come in un paio di passaggi su Rihanna, armata di caschetto tricotico in testa, siano proiettati proprio pois e righe e le pose assunte dalla cantante sono pressocchè identiche a quelle della modella nelle fotografie di Sølve Sundsbø.
La somiglianza è palese, non c’è alcun dubbio. Ora bisogna però capire se si tratti di un plagio oppure di una citazione, come negli ultimi tempi si suole chiamare il “rubacchiare” le idee altrui.
Fatto sta che il fotografo si è giustamente risentito ed ha voluto mettere in evidenza il proprio lavoro e gli onori che giustamente gli spettano.
Non è certo la prima volta che si verifica una situazione simile: la collega Beyoncé pochi mesi fa si è sentita rivolgere la medesima accusa di plagio da parte di una coreografa, per alcune scene del video di “Countdown”.
Ed anche la cantante dalla pelle ambrata non è nuova a questo genere di situazioni: in passato David La Chapelle, pupillo di Andy Warhol, ed il fotografo Philipp Paulus avevano reclamato la paternità di alcuni passaggi del video di “S&M”, realizzato assieme a Britney Spears.
Insomma, Rihanna sembra far la parte del lupo e perdere il pelo, ma non il vizietto.