In occasione dell’uscita di “A Moon Shaped Pool” dei Radiohead nei giorni scorsi sono stati selezionati alcuni negozi di dischi in tutto il mondo per trasmettere live lo streaming dell’ultimo attesissimo album della band. Venerdì 17 giugno i fan dei Radiohead si sono riuniti nei pochi punti selezionati per festeggiare l’uscita su supporto fisico dell’ultimo album dei Radiohead, ma ad Istanbul purtroppo qualcosa non è andata come doveva. Durante l’evento alcuni uomini armati di tubi di ferro e bottiglie hanno aggredito le persone presenti in negozio, incolpandole di consumare alcolici e festeggiare in periodo di Ramadan.
Immediatamente dopo aver appreso la notizia la band di Thom Yorke ha espresso la sua vicinanza ai fan di Istanbul in un comunicato ufficiale:
“I nostri cuori sono vicini a chi questa sera è stato attaccato al Velvet IndieGround di Istanbul. Speriamo un giorno di essere capaci di guardare al passato e a questi atti di intolleranza come una cosa appartenente ad un passato lontano. Per ora possiamo solo essere vicini ai nostri fan di Istanbul supportandoli con il nostro amore.”
Questo non è il primo episodio di intolleranza e di violenza nei confronti del mondo della musica, il 2015 è stato segnato da un evento drammatico come quello del Bataclan di Parigi, dove hanno perso la vita decine di persone, e l’intolleranza verso la diversità e la libertà di pensiero continua a mietere vittime e a incutere terrore. Siamo vicini a chi che come noi ieri desiderava condividere una passione con altre persone, purtroppo questo non è stato possibile. La band di Thom Yorke si è più volte schierata e ha preso posizione su temi politici molto caldi, l’ultimo episodio è legato proprio all’uscita del video e singolo “Burn The Witch“, ma ricordiamo ancora la lunga battaglia a favore della causa del Tibet e i continui attacchi alla politica internazionale. Nelle ultime ore circola in rete il video girato proprio nel negozio di dischi a Istanbul, nella tranquillità dell’ascolto improvvisamente alcune persone interrompono con urla e violenza costringendo tutti ad andare via e mettere fine all’evento.