Processo Michael Jackson: l’accusa inchioda il Dott. Murray

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Michael Jackson | © Koichi Kamoshida/Getty Images

Sembra non finire mai questa vicenda, Michael Jackson è morto più di due anni fa e ancora non ne sono chiare le cause. Il processo che è in corso in questo ultimo periodo ha suscitato non poche polemiche fin dagli inizi, dall’ammissione di foto shock come prove del processo al primo rinvio dello scorso Maggio. Nell’occhio del ciclone l’ormai tristemente celebre Dottor Conrad Murray, medico personale del Re del Pop, che l’accusa imputa come responsabile della morte del suo paziente. Appurata che la causa è stata una dose eccessiva del farmaco Propofol, bisogna capire chi la abbia iniettata nel corpo di Michael Jackson.

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Michael Jackson | © Koichi Kamoshida/Getty Images
Il Dottor Murray sostiene di aver somministrato la quantità corretta, da ciò si deduce che, se non è stata una terza persona, dev’essere per forza stato lo stesso Jackson a prendere in mano la siringa. L’accusa non ci sta, è convinta che sia stata la negligenza del medico a portare alla morte di MJ e nell’udienza di oggi pare sia arrivata la definitiva conferma delle loro ragioni. A parlare è il teste Steven Shaffer, esperto medico anestesista, che la stessa asccusa ha chiamato a deporre. La sua dichiarazione sotto giuramento è netta: “La dose di anestetico nel corpo di Michael Jackson era troppo elevata perchè se la sia iniettata da solo”.  Ma non si è fermato a puri concetti teorici, ha fatto molto di più. Il Dottor Shaffer ha fatto portare in aula davanti a giudice e giuria tutta la strumentazione che è necessaria per una iniezione di Propofol, ha spiegato come si utilizza ed ha dimostrato che una quantità di anestetico come quella rinvenuta nel sangue di Jackson all’autopsia è compatibile con una sola somministrazione. E il Dottor Murray è stato l’unico a fare l’iniezione. Shaffer non si ferma e a precisa domanda risponde perentorio: “Sono convinto che Murray sia causa diretta della morte di Michael Jackson. Gli ha somministrato il Propofol ed è responsabile di ogni goccia del farmaco nella stanza del cantante”. Sembra non esserci più scampo per il Dottor Murray, la cui definitiva condanna per omicidio sembra sempre più vicina. Al momento la difesa deve vacillare sotto questi duri colpi inferti dall’accusa. La fine del processo sembra vicina e credo che tutti, dai familiari ai fan, non vediamo l’ora che il verdetto sia emesso, per chiudere la vicenda e consentire a Michael Jackson di riposare finalmente in pace.

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