Concerto Primo Maggio tra le polemiche, un condom usato come un’ostia

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Ciò che resta del bagno di folla di Piazza San Giovanni a Roma dove si tiene il famoso Concertone del Primo Maggio è come sempre il fischio nelle orecchie che insiste dopo un concerto, ma non legato al volume esagerato delle casse, almeno per quest’occasione, bensì legato alle polemiche che ne derivano. Un’edizione sovrastata dal malcontento generale, che trova radici nel mancato senso dei festeggiamenti di un giorno come ieri, ma che almeno per quest’anno, in questa Repubblica ahimè non ha avuto molto rilievo. Festeggiare il Primo Maggio è come festeggiare un compleanno senza la persona che compie gli anni, o citando altri è come festeggiare San Valentino quando si è single, ma in fondo la platea di Piazza San Giovanni era gremita di giovani, dunque perché? Perché in fondo il senso della festa non sarà mai perso di vista, e nonostante il momento abbastanza tragico, al di là delle polemiche e dell’ironia fa sempre bene festeggiare il giorno dei lavoratori, anche se in fondo lavoratori non si è.

Le polemiche sono tante, a partire dall’ “evento datato“, fino alle performance che hanno fatto parlare molto, in particolare tra queste quella dei Management del Dolore Post Operatorio. La band è conosciutissima nel panorama emergente italiano, e per calcare il palco di uno degli eventi musicali dell’anno evidentemente si sarà guadagnata anche una certa stima da parte dei “più grandi”, ma Luca Romagnoli, frontman della stessa band è uno che non le manda a dire e non ci ha pensato molto prima di far parlare di sé in seguito ad un gesto davvero simbolico. Quest’anno il polverone delle polemiche ha preceduto di gran lunga il concerto, e se Fabri Fibra era stato tagliato fuori da una serie di motivi abbastanza seri, per quanto riguarda le performance live e l’imprevedibilità degli artisti purtroppo la censura non può fare il suo lavoro. I Management del Dolore Post Operatorio hanno esordito sul palco del Primo Maggio con un loro successo “Porno Bisogno“, accompagnato dalla singolare performance del cantante coperto da una sorta di copricapo francescano. Finché il tutto si ferma al travestimento è sicuramente roba da poco, ma i provvedimenti immediati della censura live non hanno potuto fare altro che limitarsi a non trasmettere la scena in tv, cosa che in fondo si è rivelata davvero limitativa.

Primo Maggio © FILIPPO MONTEFORTE/GettyImages
Primo Maggio © FILIPPO MONTEFORTE/GettyImages

Luca Romagnoli ha ben pensato di portare sul palco del Primo Maggio la buona novella, sicuramente a modo suo, e di innalzare al cielo a mo’ di ostia un condom, recitando le seguenti parole “Questo è il modello che uso io, che toglie le malattie dal mondo, prendetene e usatene tutti, fate questo, sentite a me“.  Beh si, se potevamo evitare le brutte parole e la considerazione della donna come oggetto di certo non abbiamo potuto porre limiti alla chierica rasata di Romagnoli, ma immaginate la bufera che ha scatenato tutto questo? Ogni anno il palco di San Giovanni si rivela un luogo dove tutte le inibizioni vengono meno, e se per altri anni le polemiche si erano limitate a riferirsi a particolari situazioni e cospirazioni politiche, per quest’anno sembra essere stato varcato il limite della decenza. Arrivati a questo punto però bisognerebbe valutare la collocazione del perbenismo o della polemica in sé nei limiti della decenza.

Detto questo al momento nessuno sembra essere capace di dare una spiegazione a tutto o quantomeno ad esprimersi a riguardo, ma cosa avranno potuto pensare gli organizzatori? Ovviamente Marco Godano si dice molto deluso accennando addirittura a frasi gravi come “questa è una violenza“. Possiamo comprendere indubbiamente lo sconforto che si è impossessato di Godano, e probabilmente la band di Lanciano non sarà più invitata a tale manifestazione. Sicuramente i provvedimenti andranno ben oltre l’esclusione dalla kermesse, ma tutto ciò non eliminerà di sicuro il cattivo esempio di mostrarsi come un luogo privo di qualsiasi moralità o educazione nei confronti di un pubblico piuttosto vario. Bisognerebbe come sempre valutare il limite del perbenismo, o quantomeno interpretare in maniera differente il gesto soprattutto se proviene da un personaggio che non le ha mai mandate a dire e che nella musica vede la totale espressione della sua passione per l’arte.

Il vero rischio è quello di perdere credibilità come manifestazione, che l’anno prossimo compirà ben venticinque anni, e allora ci chiediamo, al di là di tutte le critiche legate all’esclusione di Fabri Fibra, è davvero necessario dare un’immagine giusta su di un palco? Beh i più accaniti diranno che di certo in quanto a senso civico ultimamente i personaggi pubblici fanno acqua da tutte le parti, ma esiste sempre un limite entro il quale bisogna stazionare? Dopo le vicende legate alle parolacce dette in parlamento da Battiato, ancora una volta i temi caldi della censura vengono riportati sul banco della discussione, e ancora una volta la strada da intraprendere è ancora sconosciuta. Resta di fatto che le idee politiche e sociali in momenti di aggregazione come quelli del concertone sono davvero protagoniste, ma c’è sempre un massimo picco che non va toccato, o quantomeno va toccato nei modi giusti, senza rischiare di scadere in qualcosa di drammaticamente trash. Il momento clou non è stato mandato in tv, ma nel frattempo fa il giro della rete circondato di non poche polemiche. Prendete esempio dagli Elio e le storie tese, che da anni riescono con grande raffinatezza ed educazione a toccare anche le corde più lontane del perbenismo e della satira, mandandole a dire in maniera originale ed ironica. La sapienza è anche questo, e di sicuro le nuove leve non potranno far altro che seguire il buon esempio, traendo insegnamento da incresciosi episodi come questi.

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