L’incontro ha avuto luogo lo scorso 26 Aprile 2012 presso l’auditorium di Radio Italia a Cologno Monzese in provincia di Milano: il protagonista di quella sera è stato Pino Daniele, classe 1955, bluesman di nascita nonchè uno dei maggiori esponenti della musica tipica partenopea e nazionale. Il motivo dell’incontro ruota attorno alla pubblicazione del suo ultimo album “La Grande Madre” uscito lo scorso 20 Marzo, l’omonimo tour che vede la presenza nei maggiori teatri e palasport italiani, ma anche esteri con due date previste a Boston e New York City il prossimo Settembre, ed il suo nuovo progetto indipendente sotto l’etichetta di sua proprietà Blue Drag.
Di certo, siamo ben lontani dalla figura che Pino Daniele ha incarnato e rappresentato negli anni ’80 e ’90, ma il musicista partenopeo ha avuto la forza ed il coraggio di rinnovarsi e di aprirsi alle nuove frontiere che avanzano indiscusse. Prima di tutto il motivo, il messaggio, l’empatia che ha cercato di trasmettere tramite il suo ultimo lavoro e l’idea che in un contesto completamente cambiato (rispetto cioè agli anni in cui tutto ha preso forma) ogni artista per poter sperimentare nuove soluzioni ha bisogno di autoprodursi. Non a caso tramite la sua etichetta indipendente è stato tra i precursori di questo rinnovamento, lontano dalle ormai sterili e rigide logiche di mercato delle case discografiche orientate al profitto.
Non manca un pò di spiccata ironia circa l’attuale situazione del panorama musicale italiano e mondiale dove tutto oggi si basa sulle visualizzazioni dei video caricati su Youtube. Mentre prima si riscontrava il successo di un artista tramite la vendita di cd, vinile e dei concerti oggi tutto va in base alle visualizzazioni, quindi la scelta è stata quasi obbligata a dover accedere a social network come Facebook e Twitter dove si può interagire pienamente con i fan ma da nostalgico conservatore Pino Daniele rimane sempre legato alle esibizioni live, come egli stesso dichiara. Ancora qualche resoconto sulla trentennale carriera e di tutte le influenze ricevute grazie agli incontri con i vari artisti susseguiti negli anni e la voglia ancora di ritornare sul palco.
Seppur gli artisti cambiano negli anni, mutano le proprie credenze e i propri miti, rappresentano ancora un punto fermo – una bussola da tenere in considerazione mentre ci avviamo alla scoperta di nuove frontiere. E speriamo di non perder mai il contatto con ciò che è stato per avviarci lentamente e senza fretta a ciò che sarà.