Sarà la voglia di suonare, sarà l’attitudine o puro divertimento, questa è la notte magica di “Napul’è – Tutta n’ata Storia” che si anima a suon di note con Pino Daniele & friends. Terzo sold-out, altri due appuntamenti in calendario, l’idea che lo spettacolo diventi un appuntamento fisso, Pino Daniele chiama il suo popolo risponde. Non sono gli anni che passano a scandire il tempo ma l’eterno fluire di quelle note che hanno incarnato generazioni e generazioni: i lazzari felici, gli uomini in blues, le giovani leve figli di una cultura troppo spesso ridotta ad uno stereotipo hanno voglia di suonare e dimostrano che lo sanno fare.
Pino Daniele e Fausta Vetere (con)dividono il palco sulle note di “Terra Mia” ma ad aprire le danze è il pazzariello e la Nuova Compagnia di Canto Popolare che scalda gli animi del Palapartenope sulle note di “Tammuriata Nera”: “Nun è ‘o vero ca è semp ‘o stesso / tutte ‘e juorne pò cagnà”. Tradizione e ideologia, musica e simbolismo, credenze popolari e un popolo in cerca di un riscatto troppo spesso rinnegato, deliziato dal dolce suono della musica di Pino Daniele & friends. Gli amici ritrovati e le new entry giusto per utilizzare una tipica espressione anglosassone, di cui ancora oggi si sente la pesante influenza, quella che si fonde in perfetta alchimia con il suond americano che arriva dal porto di Napoli nel dopoguerra e fiorisce tra la 6 corde del bluesman napoletano. Lui il padrone della serata lascia spazio a tutti, senza dimenticare di ricavarsene uno per lui con gli amici di sempre.
James Senese, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito e Tullio De Piscopo per la saga neapolitan power, Teresa De Sio, Lina Sastri, Clementino, gli Almamegretta con Raiz, Jenny Sorrenti, gli Osanna, gli ’A67 le giovani leve, i musicanti Tony Cercola, Antonio Onorato, Ernesto Vitolo, Agostino Marangolo, Gigi De Rienzo, Rosario Jermano, Elisabetta Serio e i due lazzari felici Enzo Gragnaniello e Eugenio Bennato quest’ultimo, in coppia con Daniele sulle note di “Lazzari Felici” che fa eco alla toccante interpretazione di Gragnaniello/Daniele con le note di “Cu mme”.
Non c’è tempo per “‘Na tazzulella ‘e caffè” ma per l’ottima interpratazione di Clementino sulle note di “O’ Viento” lui, sì, che ritorna in scena con Raiz per l’esilarante versione di “Yes I Know (my way)”. Sperimentazioni e ri-arrangiamenti di grandi classici, vecchi rancori spazzati via dalle note di “Ossaje comme fà ‘o core” con Lina Sastri, l’album “Nero a metà” suonato quasi per intero o il “solito” Tullio De Piscopo che anima la serata con “Andamento Lento” e “Stop Bajon”: basta lasciarsi rapire dalla jam session improvvisata con il percussionista Tony Esposito sul finale di “‘O Scarrafone” per lasciare spazio alla consapevolezza che non puoi dire di aver visto un concerto se mai nella vita ti sei lasciato travolgere (almeno una volta) dalla potenza del neapolitan power.
Il prog-rock degli Osanna,“Je sto vicino a te” cantata in coppia con il fratello Nello Daniele, “Calimba de Luna” di Tony Esposito, James Senese e i Napoli Centrale ognuno per la sua strada, tutti sul palco per una sera, segno che la musica non è solo questione di gusti. La notte dei lazzari felici è solo un ricordo, un ricordo che non divide bensì unisce e non lo diciamo certo noi: basta il pubblico ammassato sulle note di “Napul’è” con le braccia protese verso il palco. Tutti protagonisti, nessuno escluso perchè è “Tutta n’ata storia”.