Paul McCartney su Rolling Stone: “Chiedo ancora consigli a John

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Paul McCartney su Rolling Stone

E’ dedicata a Paul McCartney la copertina del numero di Rolling Stone in edicola il 10 Gennaio. L’occasione è il 50° anniversario dell’esordio dei Beatles in America, il 9 febbraio 1964, prima apparizione all’Ed Sullivan Show. Per omaggiare quel momento che diede il via alla Beatlesmania, sarà organizzato un Grammy Salute to the Beatles dove non mancheranno le sorprese , come l’apparizione sullo stesso palco di Paul McCartney e Ringo Starr (secondo insistenti voci).

Nel corso della lunga intervista concessa alla nota rivista musicale Sir McCartney racconta il suo rapporto con uno speciale collaboratore che è al suo fianco da almeno qualche decennio e presente anche durante la registrazione del suo ultimo album “New“.

Quando non sono sicuro di una cosa la passo a John. Lui mi dice: “”No amico, questo non lo puoi fare” – svela l’ex Beatles – “Insomma, ne discuto con lui come se fosse ancora con me. È una cosa molto importante, lo faccio spesso, è un’abitudine che non voglio perdere“.

Gli ha sempre dato fastidio il cliché secondo cui nei Beatles John Lennon era il genio creativo sregolato e lui la spalla, quello buono e con le fossette carine, nonostante Paul abbia scritto tonnellate di canzoni che parlano di sesso – “sono abbastanza ossessionato dall’argomento” – dice.

Paul McCartney su Rolling  Stone
Paul McCartney su Rolling Stone

Racconta anche di quando era ragazzino e a Liverpool faceva qualsiasi cosa pur di guadagnare dei soldi per comprare qualsiasi giornale con donne nude:

Andava bene qualsiasi cosa. Ce n’era uno che si chiamava Health & Efficiency, che titolo affascinante! Era una rivista che parlava di nudismo e naturismo, ma a noi interessavano solo le foto di donne nude. Una volta ho fatto anche il baby-sitter per guadagnare qualcosa e, mentre ero solo in casa con il bambino, mi sono messo a guardare nella libreria dei genitori. C’era un manuale di educazione sessuale, una cosa che a casa mia non c’era. Evidentemente erano dei genitori molto liberali, anche se non mi ricordo chi erano. L’ho aperto e ho visto cose come il Monte di Venere che hanno incendiato all’istante la mia fantasia di adolescente. E non è cambiato molto da allora

E infatti il sesso è il tema predominante di molti suoi brani da “Why Don’t We Do It in the Road?” a “Eat at Home” fino alle più recenti “Nod Your Head” o “New“. A tal proposito spiega:

Nod Your Head non è stata scritta con quel significato, ma ovviamente è una canzone che si presta al doppio senso, è una supposizione ragionevole. Se ci fosse un processo contro di me per perversione sessuale, quella sarebbe sicuramente una prova. Ma io negherei con forza!

Nei suoi raconti spazio anche, oltre al passato, al futuro con la questione delicata del perdono proprio con Yoko Ono, con John Lennon, con chiunque:

Penso sempre a quello che mi direbbe George: Paul, non vuoi lasciare in giro nella tua vita queste cose“. C’è un limite però. Mark David Chapman (l’uomo che l’8 dicembre 1980 ha sparato a John Lennon uccidendolo, ndr): “Quella è un’azione compiuta da un imbecille totale. Non è una di quelle situazioni in cui non vai d’accordo con qualcuno e litighi; è qualcosa di molto più grave e qualunque cosa sia stata, malvagità o follia, secondo me è imperdonabile. Penso che potrei perdonare chiunque, ma non vedo perché dovrei perdonare lui. È una persona che ha fatto una cosa completamente folle e definitiva, perché dovrei gratificarlo con il mio perdono?

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