Paramore, Linkin Park, Fall Out Boy: quando cambiare fa arrabbiare il pubblico

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Come spesso accade nel mondo della musica, gli artisti cambiano il loro stile o il loro genere per i più svariati motivi, sia personali che economici, e queste scelte possono incontrare i favori della critica del pubblico o meno. In alcuni casi però il pubblico si infervora un poco troppo e minaccia addirittura il gruppo o il cantante sui social networks di “essersi venduto”, di non essere più lo stesso. E in questo periodo di nuove uscite discografiche ci sono tre gruppi che stanno salendo alla ribalta della cronaca per questo motivo.

Il caso più famoso al momento è quello dei Linkin Park di Chester Bennington e Mike Shinoda che da poco hanno rilasciato il video del nuovo singolo “Heavy“, un pezzo ben lontano dal nu-metal che loro hanno contribuito a creare ma molto più pop e con addirittura la collaborazione di na vocalist, Kiiara. Il brano ha ottenuto una tale quantità di “dissing” da parte degli ascoltatori dei LP che è dovuto intervenire lo stesso Bennington in un’intervista a chiarire bene le cose: “Ci è stato chiesto che cosa pensiamo delle persone che dicono che ci siamo venduti al mondo della musica. Non me ne frega niente di loro. Se vi piace la musica, magnifico. Se non vi piace, è la vostra opinione ed è fantastico. Se dite che stiamo facendo quello che stiamo facendo per motivi commerciali o monetari, cercando di fare successo con qualche formula strana, potete anche prendervi a pugni in faccia da soli.”

Il secondo caso (sicuramente il più stupido, a mio avviso) riguarda i Paramore: il nuovo singolo “Hard times” è scanzonato e diretto, molto piacevole e soprattutto non è niente di diverso da altri precedenti brani dello stesso gruppo, come “Ain’t it fun” o “Told you so” (soprattutto quest’ultima). L’etichetta di alternative rock band creata da brani come “Brick by boring brick” può essere molto scomoda se la tua creatività viene messa a dura prova dalle caselle in cui ti vogliono ingabbiare.

Per ultimo chiudiamo con i Fall Out Boy, formazione pop punk/emo-pop statunitense. Il gruppo di Patrick Stump si è fatto conoscere nel corso del tempo per canzoni più scanzonate e divertenti, un pop punk che richiamava molto i tempi del college americani e il rock senza impegno. Ha quindi stupito la svolta dell’ultimo singolo, “Young and menace”, tratto dal nuovo album “MANIA”, che vede invece un utilizzo massiccio dell’elettronica e che vede la produzione di un esperto del settore come Jesse Shatkin (Kylie Minogue, Sia, One Direction e Rihanna tragli altri). Un pezzo così diverso dal solito ha generato un certo malcontento nel pubblico affezionato della band anche se devo dire che il brano (e il video) sono ben fatti e non vedo dove sia il problema.

Detto questo, forse sarebbe anche il tempo di smetterla di incasellare una band in un determinato genere musicale o sottogenere musicale: la musica è materia viva e come le persone (e con le persone) evolve e cambia. Forse dovrebbero essere alcuni ascoltatori a cambiare il loro modo di vedere la musica, a mio modesto avviso. No?

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