Parte oggi 27 Settembre e proseguirà fino al primo Ottobre la rassegna di musica e arte O’ Scià che anche quest’anno porterà sull’isola di Lampedusa un nutrito gruppo di artisti che si esibiranno per far conoscere una realtà complessa qual è quella che l’isola siciliana è costretta ad affrontare in quanto porta sul Mediterraneo e primo punto d’approdo per migliaia di profughi in fuga dai loro paesi d’origine. Un’edizione quella del 2011 che non avrebbe dovuto tenersi, dopo che gli organizzatori nel 2010 ne avevano annunciato la conclusione e che invece tornerà ad animare Lampedusa ancora una volta: 5 giorni di musica e spettacoli, oltre 60 artisti per una nona edizione che “sarà se possibile ancora più appassionante e intensa” come ha sottolineato Claudio Baglioni, ideatore e promotore della manifestazione. “Cercheremo di ribadire l’accoglienza ai profughi, la riconoscenza ai soccorritori e la solidarietà agli isolani, che vivono una delle ore più difficili della loro non facile storia, tra il cronico abbandono del passato, la drammatica minaccia della guerra in Libia e la grave crisi in cui versa l’unico comparto su cui si fonda la fragile economia isolana: il turismo” – ha detto ancora Baglioni, sottolineando la vicinanza alla popolazione.
La cornice come sempre sarà la spiaggia della Guitgia che nella giornata di oggi accoglie oltre al “padrone di casa” Claudio Baglioni tra gli altri anche Mario Biondi, Chiara Canzian, Patty Pravo, Pooh, Anna Tatangelo. Si proseguirà poi fino a sabato 1 Ottobre con i molti altri importanti nomi del panorama italiano: dalle giovanissime rivelazioni dei talent Alessandra Amoroso, Loredana Errore, Emma e Annalisa fino agli artisti che hanno fatto la storia della musica italiana, Zucchero Edoardo Bennato, Samuele Bersani, Pino Daniele, Fiorella Mannoia, Pfm, Massimo Ranieri, Enrico Ruggeri e molti altri a cui si aggiungeranno anche grandi nomi dello spettacolo: tra gli altri Lino Banfi, Beppe Fiorello, Pino Insegno, Lillo e Greg, Giorgio Panariello e Pippo Baudo. Tanti spettacoli per fare in modo che l’attenzone non cali ed aiutare una terra che spesso si trova ad affrontare un’emergenza più grande di lei.