Si preparino fan, simpatizzanti e chi ancora non li conosce. I Nuju stanno tornando! La formazione composta da Fabrizio Cariati (voce, sinth, chitarra), Marco Ambrosi (chitarre), Giuseppe Licciardi (basso), Roberto Virardi (fisarmonica, chitarra, dubmaster), Roberto Simina (percussioni, armonica e organetto) e Stefano Stalteri (batteria), annuncia l’uscita del prossimo album: “Atto secondo“.
Riportiamo di seguito la tracklist:
- Parto
- Zingara
- Disegnerò
- Un fiore
- Vanità
- Movement
- L’equilibrista
- Il solito
- Femme
- Mamamia
- Fuoco
Il disco è prodotto da MK Records-VLC e sarà possibile acquistarlo a partire dal 15 Aprile. Da annotare anzitutto le partecipazioni importanti che si presenteranno in questo album, a partire da Francesco Moneti (Modena City Ramblers) con il suo violino in “Parto”, Gennaro de Rosa (Mandara, 99 Posse, Parto Nuvole Pesanti, P.Voltarelli) nel brano “Movement”, Manuel Franco e Antonio Rimedio de Il Parto delle Nuvole Pesanti e un susseguirsi di altri nomi di tutto rispetto.
Per chi non conoscesse i Nuju, sono un gruppo formatosi nel 2009, anno in cui esce il loro primo singolo “Voci di marinai”. Il loro progetto consiste in una miscela di musica italiana con un originale world\ethnic rock, sviluppando una ricerca musicale volta a superare i cliché del folk-rock e della patchanka con una particolare attenzione ai testi. Partecipano a svariati concorsi, facendo sì che il loro nome prenda sempre più piede nell’ambinete musicale italiano. In questo modo vincono i premi “Acusticamente-Città di Cervia”, “Generazione musicale a progetto” e “Radici EtnoContest”.
Il brano Voci di marinai è stato eletto la miglior canzone indipendente emergente italiana del 2010 secondo il MEI (Meetinge delle etichette indipendenti). Preparatevi dunque a una nuova ventata di freschezza, sole e musica sanguigna. Su Melodicamente avrete presto una recensione in anteprima, che vi guiderà attraverso il mondo evocato in “Atto Secondo”.
Vi lasciamo con un’anteprima del bel testo di “Disegnerò”, contenuto nell’album.
“Partire come zingari alla ricerca di una festa, di una notte, disegnando
l’inimmaginabile, qualcosa di magico e favoloso, delusi dalla società in
declino come un fiore senz’acqua e illusi dalla vanità dell’immagine.
Sempre in movimento, in equilibrio sulle solite incertezze, cullati dal
tempo e dalle donne, amanti e mamme, viaggiatori inevitabili su strade
infuocate ancora da percorrere“.