
L'oro nei dispositivi elettronici (www.melodicamente.com)
Ogni anno, miliardi di dispositivi elettronici giungono alla fine del loro ciclo vitale e vengono abbandonati nelle discariche.
Questi oggetti, che spesso consideriamo rifiuti, nascondono in realtà un tesoro inestimabile: l’oro. Secondo stime recenti, da una quantità relativamente modesta di circuiti elettronici, come quelli che si trovano in smartphone, computer e altri dispositivi, è possibile estrarre fino a 450 milligrammi di oro 22 carati. Ma come è possibile che un materiale così prezioso possa finire nel cestino?
Nei dispositivi elettronici, l’oro viene utilizzato per le sue straordinarie proprietà conduttive e la sua resistenza alla corrosione. È presente nelle connessioni, nei circuiti stampati e in altri componenti fondamentali. Ad esempio, un singolo smartphone può contenere fino a 0,034 grammi di oro, mentre un computer può contenerne anche di più. Nonostante ciò, solo una piccola parte dell’oro presente nei rifiuti elettronici viene effettivamente recuperata. Infatti, si stima che l’80% dei rifiuti elettronici non venga riciclato e finisca in discarica, contribuendo a un problema ambientale crescente.
Innovazione nella raccolta dell’oro
Recentemente, un team di scienziati dell’ETH di Zurigo ha messo a punto una metodologia rivoluzionaria per il recupero dell’oro dai rifiuti elettronici, utilizzando un materiale sorprendente: le fibrille proteiche estratte dal siero di latte, un sottoprodotto dell’industria casearia. Questa tecnica innovativa rappresenta un passo avanti significativo rispetto ai metodi tradizionali di estrazione mineraria, caratterizzati da un alto impatto ambientale e dall’uso di sostanze chimiche tossiche come il cianuro.
Le fibrille proteiche agiscono come una sorta di spugna, capace di catturare gli ioni d’oro presenti nei circuiti elettronici. Una volta che l’oro è stato intrappolato, il materiale può essere sottoposto a un trattamento termico per trasformare gli ioni in pepite solide. Questa innovativa tecnica di recupero non solo è più pulita e sostenibile, ma è anche significativamente più economica rispetto all’estrazione mineraria tradizionale, dove è necessario lavorare tonnellate di roccia per ottenere scarse quantità di oro.

La scoperta degli scienziati svizzeri non si limita al recupero dell’oro. Grazie a tecnologie complementari, è possibile estrarre anche altri metalli rari, come rame, palladio e nichel, anch’essi presenti nei rifiuti elettronici. Ciò contribuisce a promuovere un’economia circolare, in cui i materiali vengono riutilizzati piuttosto che scartati. Questo approccio non solo aiuta a ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici, ma consente anche di recuperare risorse preziose che altrimenti andrebbero perse.
L’industria dell’elettronica produce enormi quantità di rifiuti, e molti di questi dispositivi contengono metalli e materiali di valore. L’adozione di tecniche come quella sviluppata dall’ETH di Zurigo potrebbe rappresentare una soluzione efficace per affrontare il crescente problema dei rifiuti elettronici. In un contesto in cui la domanda di metalli rari è in costante aumento, il recupero di questi materiali dai rifiuti potrebbe rappresentare una risposta sostenibile alle esigenze industriali.
L’impatto ambientale
Oltre ai benefici economici, è fondamentale considerare anche l’impatto ambientale del recupero dell’oro dai rifiuti elettronici. L’estrazione mineraria tradizionale ha conseguenze devastanti per l’ambiente: deforestazione, inquinamento delle acque e distruzione degli habitat naturali sono solo alcune delle problematiche legate a questa pratica. Al contrario, il recupero dell’oro dai rifiuti elettronici offre una soluzione che riduce notevolmente l’impatto ambientale, contribuendo a una gestione più responsabile delle risorse.
Questo approccio innovativo, che trasforma i rifiuti in risorse, è un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile. Con sempre più paesi che adottano politiche di riciclo e sostenibilità, il recupero dei materiali dai rifiuti elettronici sta guadagnando maggiore attenzione e supporto.
In definitiva, è imperativo che tutti noi prendiamo coscienza di quanto valore possa nascondere nei dispositivi elettronici che consideriamo obsoleti. L’oro, così come altri metalli rari, non è solo un bene prezioso, ma anche una risorsa che può contribuire a ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici.