Negli ultimi tempi ci sono stati molti casi di cantanti famosi ed illustri che hanno riportato, nel corso della propria carriera, problemi alle corde vocali di varia natura. Le cause di questi problemi possono essere varie e di molteplice natura: escludendo alcool, droga e fumo, abitudini che comunque un cantante non dovrebbe avere, le cause di questi problemi vanno ricercati in errori di tecnica, come l’impiego di una respirazione non adeguata, una tecnica vocale non corretta, il forzare la voce per produrre timbri o sonorità non naturali o spontanee, la mancanza di riposo vocale e fisico, ritmi di vita poco regolari o massacranti e la mancanza di un corretto riscaldamento vocale prima della performance.
Soprattutto in Italia nell’ultimo periodo si stanno affermando, grazie ad alcuni talent show, alcuni stili musicali dannosi per le corde vocali come il falsetto esasperato e la “voce graffiata” o “grattata”: non è un caso che proprio alcuni di questi cantanti abbiano avuto dei problemi alle corde vocali manifestatisi sotto forma di noduli che hanno richiesto l’intervento chirurgico come Giuliano Sangiorgi dei Negramaro o Alessandra Amoroso. Quest’ultima dà una spiegazione quantomeno poco corretta della situazione: “Ho scoperto di avere due noduli alle corde vocali. I medici mi hanno rassicurato dicendo che è normale trovare casi clinici come il mio, soprattutto nel mondo di noi cantanti, perché sforziamo la voce.” È “normale” solo se si usa la voce in modo poco corretto, invece.
Prendiamo il caso di Mia Martini, operata per due noduli nel lontano 1979. Ecco cosa disse lei in un’intervista: “Quando sono andata in sala registrazione per incidere il disco mi è andata via la voce. Mi sono ritrovata con le corde vocali imprigionate in una spessa membrana formata da noduli. Pare che sia una cosa rarissima. Ci sono voluti due interventi chirurgici. Sono stata muta un anno. E non si sapeva se sarei potuta tornare a cantare.” Come è possibile che trent’anni fa si parlava di caso rarissimi e oggi qualcun altro dica che è normale? Deve essere cambiato qualcosa nel frattempo, altrimenti non c’è spiegazione.
Cos’è cambiato allora? È cambiato l’approccio al canto da parte dei cantanti, se è vero che Laura Pausini ha avuto alcuni problemi alle corde vocali dal 1997 al 2002 e dopo quest’esperienza si è comunque lasciata andare ad un’intervista durante la trasmissione “Che tempo che fa” in cui ha affermato di essere contraria alle scuole di canto perché nessun individuo al mondo può insegnare ad un altro a cantare. Sempre secondo lei, la tecnica non rende spontanei i cantanti allontanandoli addirittura dall’arte del canto. Fa riflettere, soprattutto considerando che durante un’altra intervista la stessa Pausini affermava di essere sempre stata autodidatta, di non aver mai preso in vita sua una lezione di canto e per questo di avere avuto grossi problemi per mancanza di studio e di esercizi giornalieri, rimanendo senza voce per un intero mese e ricorrendo alle cure di un foniatra. Quello che si dice predicare bene e razzolare malissimo.
Volete altri esempi di questo allontanamento dalla tecnica vocale? Ve ne dò qualcuno: Bill Kaulitz (Tokio Hotel), Miley Cyrus, Justin Timberlake, Adele. Ci sono anche altri esempi come Mariah Carey e Freddie Mercury che avevano sì dei noduli alle corde vocali ma che non si sono mai fatti operare per paura di perdere la propria caratteristica voce e non hanno mai dovuto ricorrere al bisturi perchè avevano comunque una tecnica vocale che consentiva loro di non sovraccaricare la voce.
A cosa porta questo discorso? Semplicemente ad una considerazione: se cantanti degli anni passati con gli stessi problemi sono riusciti a cantare e vivere tranquillamente con i noduli e cantanti moderni devono essere per forza operati, o è cambiata la linea medica di precauzione per le corde vocali dei cantanti o è cambiato l’approccio al canto oppure si è verificata una abile fusione delle due cause. Fatto sta che urlare, graffiare la voce e andare in falsetto sforza molto di più le corde vocali non allenate e può portare a danni anche seri se il tutto non è accompagnato da un buon riscaldamento e da una buona tecnica. Quindi, vi prego, non dite che le scuole di canto non servono. Servono eccome. Soprattutto alla salute. E questo con buona pace di chi vi dice che addirittura allontanano i cantanti dall’arte del canto. Pfui.