Nick Kamen: il ciuffo tirabaci che conquistò Madonna

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Siamo tornati con una nuova puntata di “La musica fa 80″, viaggio nella scintillante musica degli Eighties. Stavolta andiamo a scoprire un ragazzo lanciato da una nota marca di jeans che ha spopolato con il suo ciuffo tirabaci ed è diventato un pupillo di Madonna. Signore e signori, vi presento Nick Kamen.

Nicholas Ivor Kamen, meglio noto come Nick Kamen, comincia la sua carriera nella sua patria, l’Inghilterra, come modello per la rivista The Face ma è grazie ad una famosa reclama del 1985 per la Levi’s che schizza ai vertici della notorietà mondiale ed entra nei cuori di tante ragazzine: di lì a poco viene notato da Madonna che ne intuisce le potenzialità sia a livello di immagine che canore e lo lancia nel mondo discografico con il singolo “Each time you break my heart“, prodotto da Stephen Bray nel 1986.

Il singolo dà un buon riscontro di vendite (anche in Italia, dove arriva al secondo posto nella classifica dei singoli) e l’anno dopo, nel 1987, vede la luce il suo primo disco omonimo: l’album è infarcito di cover (tra le quali “Win your love” di Sam Cooke e “Loving You Is Sweeter Than Ever” dei Four Tops, che esce come secondo singolo) e questo disco lo consacra come icona della musica pop, il tutto corredato da un gradevole aspetto fisico che attira torme di teenagers grazie al richiamo spiccato ad Elvis Presley. Da questo disco vengono tratti altri due singoli, “Come Softly to Me“, cover di un famoso brano dei Fleetwods, e “Nobody Else“, cover di un vecchio brano di Bobby Womack.nick-kamen05

Nel 1988 viene pubblicato il secondo disco, “Us“, che si avvale della produzione di Patrick Leonard e di Madonna stessa: lanciato dal singolo “Tell me” il disco spopola spopola soprattutto in Italia, costringendo Kamen a pubblicare a fine anno un nuovo disco dal titolo “Loving you” solo nel nostro paese: l’album contiene l’inedito “Don’t Hold Out” e versioni riarrangiate di alcuni brani presenti nei primi due album.

Dopo due anni di silenzio Nick torna con un nuovo disco, “Move Until We Fly“, e con un look diverso e molto più maturo: questa maturità si riflette anche nella musica e nei testi, come evidenziano i singoli “I Promised Myself”  e “Agony And Ecstasy“: questa svolta intimista riscuote un buon successo soprattutto in Italia ma non in Inghilterra, dove si ferma al cinquantesimo posto della classifica. Dopo due anni è il momento di “Whatever, Whenever” preceduto dal singolo “You’re Not the Only One” e seguito da “We’ll Never Lose What We Have Found“: il successo decisamente modesto del disco spinge il cantante britannico ad interrompere la sua carriera musicale e ad intraprendere a tempo pieno l’attività di pittore.

Si torna a parlare di lui solo dieci anni dopo, nel 2002, quando Nick Kamen viene messo in copertina nella nota rivista di moda “Vogue”: l’anno dopo la boyband svedese A*Teens pubblica una cover di “I Promised Myself” e a questa cover seguiranno quella di altri artisti come Dead or Alive, Basshunter e Maggers United.

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